Perché la Società Napoletana di Storia Patria chiude: Lettera della Presidente De Lorenzo ai Soci |
Scritto da Renata De Lorenzo |
Martedì 12 Luglio 2011 00:08 |
Cari Soci, la necessità di convocare l’Assemblea straordinaria del 13 luglio 2011 è legata all’aggravarsi della situazione finanziaria della Società. Il Consiglio Direttivo è stato costretto a prendere la decisione del licenziamento, dal 1° settembre, delle ultime due impiegate che, senza percepire lo stipendio, hanno permesso, insieme ad un buon numero di volontari, di continuare a tenere aperta la Biblioteca e di svolgere le consuete attività. La situazione era già grave dallo scorso anno, per cui l’Assemblea annuale, anticipata al 19 gennaio 2011, aveva approvato la possibilità di vendere una parte del patrimonio per far fronte ai debiti già consistenti verso il Banco di Napoli, i dipendenti e i vari fornitori e consulenti. L’attuale nostra situazione debitoria ammonta a circa 230.000 €, anche se siamo creditori verso il Comune di Napoli dei contributi 2008, 2009 e 2010, per un totale di 462.000 €, regolarmente rendicontati alla fine di ogni anno e di minori contributi da parte di altri enti. In aggiunta in questi primi mesi del 2011 sono anche stati deliberati a favore della Società 100.000 € da parte della Regione Campania, non versati a causa dell’intervento del Ministero sul bilancio regionale. Il nostro credito complessivo ammonterebbe quindi a 562.000 €
Il nuovo Direttivo, insediatosi a maggio 2010, ha operato in questi mesi secondo alcune linee principali, già in parte evidenziate in una mia precedente lettera: risparmio sulle spese; intensificata ricerca di risorse esterne e più intensa attività progettuale (che ha prodotto il citato contributo regionale di 100.000 €); incremento del numero dei soci; attività tese a far conoscere la Società al di là degli addetti ai lavori, con iniziative come “Abbracciamo la cultura” o “Il maggio dei documenti”. Alcuni consiglieri, di fronte alla situazione debitoria già presente fin dai primi momenti, erano favorevoli alla chiusura della Società da gennaio 2011 per una realistica presa d’atto dell’impossibilità di far fronte in tempi brevi a debiti, che si sarebbero anzi aggravati in attesa di improbabili erogazioni da parte del Comune di Napoli. Un’altra parte del Consiglio, tra i quali il Presidente, ha ritenuto invece opportuno fare un ultimo tentativo, dandosi però una scadenza, coincidente col maggio 2011, fidando sulla promessa dell’ex sindaco, Rosa Russo Iervolino, dell’erogazione a maggio del contributo 2008 e a dicembre di quello del 2009. Promesse non mantenute. L’altra soluzione possibile, l’alienazione del nostro patrimonio, proprio per il grande valore di ciò che possediamo, si è rivelata una strada o non percorribile o attuabile su tempi lunghissimi, non conciliabili con l’urgenza che abbiano di uscire dalla crisi finanziaria. L’Assemblea straordinaria del 13 luglio è quindi necessaria per mettervi al corrente dell’aggravarsi della situazione. Nonostante l’impegno costante nella ricerca di risorse, nella progettazione, nella valorizzazione e nella campagna per far conoscere la Società, che forse darà risultati promettenti entro la fine dell’anno, ciò che ora si prospetta è la fine di qualsiasi attività. L’ordine del giorno contiene tuttavia anche proposte che sembrano andare verso un futuro diverso: innanzitutto l’aumento della quota annuale, spesso sollecitata in passato da alcuni di voi, e ancora la possibilità di rendere più flessibile la nostra configurazione giuridica che, proprio in occasione della preparazione di progetti, si è rivelata inadatta e ci ha escluso a priori da alcuni bandi. Il nuovo Sindaco Luigi De Magistris, che per Statuto è presidente dell’Assemblea, ha assicurato la sua presenza. Avremo modo di fargli vedere luoghi e “cose” che contano per noi come soci ma che consideriamo bene comune e soprattutto patrimonio di una città che amiamo proprio perché ne conosciamo le infinite, amare e affascinanti contraddizioni, nonché le potenzialità che vogliamo valorizzare. Vi chiedo infine di essere presenti in gran numero, data l’importanza dei punti all’ordine del giorno
Napoli, 11 luglio 2011 |