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Czolgosz Leon Stampa
Mercoledì 21 Novembre 2012 19:52

Leon Czolgosz, /ˈtʂɔlgɔʂ/ (Alpena, maggio 1873 – Auburn, 29 ottobre 1901), è stato un anarchico statunitense, noto per essere stato l'assassino del 25º presidente degli Stati Uniti William McKinley.

Biografia

Leon Czolgosz nacque ad Alpena, nel Michigan, nel maggio del 1873 figlio di immigrati polacchi. Negli ultimi anni della sua vita fu influenzato dagli anarchici come Emma Goldman e Alexander Berkman. Fu influenzato dall'azione dell'italiano Gaetano Bresci, che uccise il 29 luglio 1900 Umberto I re d'Italia. Conobbe Emma Goldman a Cleveland nel 1901. Nell'ambiente anarchico fu sospettato per le sue idee troppo estreme.

Il 6 settembre 1901, a Buffalo, New York, sparò con un revolver e colpì due volte il presidente William McKinley, che morì per le ferite riportate il 14 settembre. Emma Goldman fu arrestata come sospetta di coinvolgimento nell'assassinio, ma fu rilasciata per mancanza di indizi.

Fu giustiziato mediante sedia elettrica con tre scosse di 1700 volt ciascuna, il 29 ottobre 1901, nella prigione di Auburn ad Auburn, New York. L'esecuzione fu filmata da Thomas Alva Edison. Dopo l'esecuzione, il corpo di Czolgosz fu distrutto con calce viva e acido.

Il personaggio di Leon Czolgosz è uno dei protagonisti del musical Assassins di Stephen Sondheim.

Nel telefilm "Reaper", Leon Czolgosz è una delle anime fuggite dall'Inferno che il protagonista deve ricatturare, anche se lui ha cominciato a vedersi con uno psicanalista per i suoi problemi. La capacità dell'anima dell'anarchico è di tramutare le proprie braccia in pistole, chiaro riferimento all'attentato al presidente, di cui nell'episodio viene fatto riferimento.

Dichiarazione di Leon Czolgosz  prima di morire

Io non credo nella forma del governo repubblicano e non credo che noi dovremmo avere governanti. E' giusto  ucciderli. Io ho avuto questa idea quando ho ucciso il Presidente, ed è per questo che ero lì. Avevo pianificato l'uccisione del presidente tre o quattro giorni fa, dopo che sono arrivato a Buffalo.
Ho letto qualcosa su Free Society, e che mi ha suggerito l'idea. Ho pensato che sarebbe stata una buona cosa, per il paese, quello di uccidere il Presidente.

Quando sono arrivato, ho aspettato il Presidente che entrasse in Temple. Io non riuscivo a vederlo entrare, ma qualcuno mi disse che era già entrato. La mia pistola era nella tasca destra, con un fazzoletto. Io ho messo la mia mano in tasca dopo che sono entrato dalla porta; ho tirato fuori la pistola, e l'ho avvolta nel fazzoletto. Ho cominciato a camminare dove si trovava il Presidente; nessuno mi ha visto che avevo avvolto la pistola. Non mi sono tremate le mani. Quando io gli ho sparato, avevo la piena intenzione di ucciderlo. Ho sparato due volte. Io non so se gli avrei sparato un'altra volta.


Io non volevo sparargli alle cascate; ma era nei miei piani fin dall'inizio di sparargli nel Temple. Ho letto sul giornale che avrebbe fatto un'apparizione pubblica. Io conosco altri uomini che credono che quel che ho fatto, sia stata un'azione giusta, in quanto non dovrebbero esserci Presidenti o governanti. Ho sentito dire che ci sarebbero state delle riunioni nelle sale pubbliche. Ho sentito un sacco di gente parlare così. Emma Goldman era l'ultima che avevo sentito. Lei ha detto che non credeva nel governo, né in governanti. Ha detto molto di più. Non mi ricordo tutto quello che disse. La mia famiglia non crede come me. Ho pagato $ 4.50 per la mia pistola. Dopo aver sparato due volte, mi hanno buttato a terra e mi hanno massacrato.


Qualcuno mi ha colpito in faccia. Ho detto l'ufficiale che mi ha portato giù "Ho fatto il mio dovere". Non credo nel voto, è contro i miei principi. Io sono un anarchico. Non credo nel matrimonio. Credo nell'amore libero. Sono pienamente consapevole di quello che stavo facendo quando ho ucciso il Presidente. Mi resi conto che stava sacrificando la mia vita. Io sono disposto a subire le conseguenze. Sono sempre stato un buon lavoratore. Ho lavorato in un mulino e in molti altri lavori. Ho salvato tre o quattrocento dollari in cinque o sei anni. Io so cosa mi accadrà se il presidente muore: sarò appeso. Io voglio che sia pubblicato: "Ho ucciso il presidente McKinley perché ho fatto il mio dovere" Io non credo in un uomo che ha privilegi e un altro che non ha nulla.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 21 Novembre 2012 19:58
 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011

ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)