SAPIENTIA |
RATIONIS LUMINE |
MONITOPEDIA |
Supplemento Enciclopedico del MONITORE NAPOLETANO |
Fondato nel 2012 |
2001: Odissea nello spazio |
![]() |
Sabato 08 Dicembre 2012 20:48 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Kubrick aveva contattato Clarke perché necessitava di un buon soggetto di fantascienza per un film di genere. In questo modo il romanzo e il film nacquero e crebbero insieme, realizzando una collaborazione tra media differenti assolutamente unica e originale, almeno per l'epoca in cui fu attuata.
Sotto questo e sotto altri aspetti 2001 è rimasto uno dei più celebri film di fantascienza che, grazie alla sceneggiatura, alla recitazione e alla tecnica di ripresa, riproduce con fedeltà l'ambiente spaziale: tutti gli avvenimenti in ambienti senz'aria si svolgono in silenzio o con un valzer di Strauss come puro riempimento del silenzio, l'astronave ha una gravità artificiale per rotazione che è correttamente rappresentata, i movimenti in assenza di gravità sono lenti come dovrebbero essere. Anche la scena in cui un astronauta rientra nell'astronave passando alcuni secondi in un ambiente di vuoto è stata approvata dagli esperti come verosimile, dimostrando che è possibile fare un film di fantascienza rispettando la realtà e senza introdurre elementi artificiosi.
Tale film suscita nello spettatore un forte impatto emotivo; lo stesso Kubrick affermò: «ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio».
Il film cerca di spiegare l'indissolubile legame che unisce l'uomo al tempo e allo spazio, l'intelligenza artificiale, l'utilizzo della scienza.
A questo proposito è di notevole effetto il raccordo tra le due scene iniziali del film, l'utilizzo di un oggetto, un osso, come strumento di offesa e di dominio (e comunque di conquista) da parte di un ominide e le astronavi orbitanti attorno alla Terra. In questa maniera il regista compie un salto logico di millenni conservando la trama narrativa del film, con un'operazione mirabile che trova pochi riscontri nella storia del cinema.
Kubrick rimase per due mesi chiuso nella sua villa nelle campagne inglesi a rivedere e tagliare il suo mastodontico lavoro; questa operazione è considerata il momento più decisivo nella produzione del cinema kubrickiano.
Nel 1991 la pellicola è stata giudicata di rilevante significato estetico, culturale e storico, e selezionata nella lista di film preservati nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Trama
![]() ![]()
La prima parte del film si svolge nell'Africa di quattro milioni di anni fa: un gruppo di ominidi, guidati da un capo, sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile; un giorno davanti alla loro grotta appare misteriosamente un grande monolito nero; gli ominidi venendovi a contatto imparano a usare strumenti per cacciare gli animali e a difendere il territorio uccidendo i nemici.
La seconda parte del film si svolge nel 2001 (un anno del lontano futuro rispetto al 1968 in cui fu prodotto il film): il dottor Heywood Floyd è chiamato in missione su una base lunare dove è stato scoperto un grande monolito nero sotterrato ad arte in tempi remoti. Floyd viene accompagnato a visitare lo scavo con il monolito ancora nel buio della notte lunare quindicinale. Mentre gli astronauti posano davanti all'artefatto per delle fotografie, il primo raggio di sole dell'alba lunare lo illumina per la prima volta dopo milioni di anni di oscurità, attivandolo per emettere un forte segnale radio nel cosmo.
Nella terza parte del film un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, sono in volo a bordo dell'astronave Discovery One diretta verso Giove, assistiti da un supercomputer, HAL 9000, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli esseri umani a bordo.
Si scoprirà in seguito che ad HAL è stato chiesto di nascondere il reale obiettivo della missione ai due astronauti svegli, il comandante David Bowman e il suo vice Frank Poole. Le conseguenze di quest'ordine, che genera un conflitto interiore nel calcolatore, programmato per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati o informazioni, iniziano a manifestarsi tragicamente in prossimità dell'arrivo su Giove. Inizialmente HAL avverte un guasto inesistente a un componente per l'orientamento dell'antenna radio in collegamento con la Terra, poi, quando ciò inizia a insospettire gli umani, non trova altra soluzione che tentare di eliminarli, compresi i tre in stato di ibernazione, cui toglie le funzioni vitali facendoli morire.
HAL uccide anche Frank durante un'escursione extraveicolare. David Bowman esce a sua volta per recuperare il corpo del collega, ma gli viene impedito di rientrare nell'astronave; riesce comunque a passare attraverso l'ingresso di emergenza, l'unico ad apertura manuale. Dopo la pericolosissima manovra, riprende il controllo della nave e disabilita le funzioni superiori del calcolatore. Mentre Bowman opera, la mente di HAL 9000 sembra regredire allo stadio infantile, riesumando antichi ricordi e discorsi e cantando la filastrocca che il suo istruttore gli aveva insegnato, la celeberrima Giro giro tondo. Poco prima della totale estinzione del supercomputer, si avvia la riproduzione di un filmato preregistrato nel quale il dottor Floyd rivela i veri scopi della missione all'equipaggio (oramai composto dal solo Bowman), informandolo riguardo al monolito trovato sulla Luna diciotto mesi prima della partenza del Discovery One, quale prima prova dell'esistenza di un'intelligenza extraterrestre. Il segnale radio emesso in direzione di Giove ha spinto a modificare la missione, da scientifica a quella di indagine di fenomeni extraterrestri.
Nell'ultima parte, intitolata "Jupiter and Beyond the Infinite" (in italiano "Giove e oltre l'infinito"), Bowman arriva in orbita intorno al pianeta gigante avvistando un monolito nero, gigantesco, al quale prova ad avvicinarsi con una capsula. Una panoramica del sistema gioviano con i satelliti allineati ed il monolito pare inghiottire l'esploratore. Una scia luminosa multicolore cancella lo spazio conosciuto. Bowman e la capsula sono accelerati a velocità sconosciute. Scorci di stelle, nebulose, oggetti geometrici e inquietanti panorami alieni si alternano fino a materializzarsi in una stanza chiusa, arredata in stile Impero.
Sconvolto dal viaggio, l'uomo esce dalla capsula e mette piede nella stanza (adiacente alla quale vi è una sala da bagno), dove trova un letto matrimoniale e del cibo. Bowman, potendo soddisfare i suoi bisogni primari, sopravvive nella sua nuova dimora, in solitudine e in totale tranquillità. Non decifrabile da un'intelligenza umana è il ruolo dello spazio e del tempo. Bowman vede se stesso invecchiare e seguire poi i diversi stadi della propria vita. Allo stato massimo della sua vecchiaia, Bowman vede se stesso con davanti a sé il monolito per poi rinascere in forma di feto cosmico, il "Bambino-delle-stelle" ("Star-Child" in lingua originale), che in un istante si riporta nello spazio terrestre scrutando dal cielo la nostra Terra, cogitabondo. Si intuisce che l'astronauta David Bowman ha subito una accelerazione evolutiva diventando un essere superiore estremamente evoluto. La musica che accompagna questa estrema metamorfosi è l'inizio del poema sinfonico di Richard Strauss Così parlò Zarathustra; il brano musicale aveva già sottolineato le prime immagini del film che, con questo richiamo musicale, si chiude in modo circolare.
Produzione
Regia
Le inquadrature all'inizio del film non sono altro che diapositive ad alta risoluzione proiettate con il sistema rivoluzionario (per l'epoca) del "front projection", inventato dallo scrittore di fantascienza Murray Leinster. Questa tecnica innovativa, dopo essere stata brevettata il 20 dicembre 1955 da Leinster, venne impiegata per la prima volta proprio in 2001: Odissea nello spazio.
Alla fine della prima scena del film in cui Guarda-la-Luna lancia un osso in aria, è presente una svista: l'ominide tiene in mano un femore, ma a roteare in aria è invece una tibia. In realtà l'errore non fu di Kubrick ma di un operatore al quale il regista, al termine di una giornata di riprese, aveva chiesto di riprendere un osso lanciato in aria nel cortile dei teatri di posa. Non prevista dal copione, quest'inquadratura farà parte di quel brillante match cut, divenuto uno delle scene più note del film, che collega due epoche estremamente distanti.
Gli ominidi nella parte iniziale del film sono dei mimi e dei ballerini, accompagnati da vere scimmie nel ruolo dei cuccioli. La specie in questione doveva essere glabra e priva di indumenti, impensabile per la moralità dell'epoca, così si è optato per una anteriore totalmente irsuta. Gli animali cacciati sono dei tapiri, specie sudamericana assente nel Pleistocene, scelti in alternativa ai selvaggi e aggressivi facoceri riportati nel romanzo.
I satelliti, le colonie orbitanti, la nave spaziale e la grande stazione spaziale ruotante che appaiono all'inizio della seconda parte del film, sono riproduzioni di progetti della NASA mai realizzati. L'elaborazione dei vari modelli di astronavi è stata affidata a ingegneri aerospaziali e non ad artisti.
Sceneggiatura
Secondo il soggetto originale l'astronave Discovery, dopo aver superato Giove, doveva concludere il suo viaggio nel sistema di Saturno, con preferenza del satellite Giapeto, già noto per la variazione sensibile dell'albedo all'osservazione telescopica. La complessità della riproduzione degli anelli di Saturno, i forti ritardi nella realizzazione del film e le pressioni dei produttori per concluderlo spinsero Kubrick ad anticipare la conclusione del viaggio nelle vicinanze di Giove.
Le scene scartate sono utilizzate nella pellicola Silent Running, nota in Italia come 2002: la seconda odissea, impropriamente commerciata come il sequel di "2001".
Secondo A.C. Clarke il monolito nero aveva dimensioni proporzionali a 1-4-9: i quadrati dei primi tre numeri naturali (zero escluso). Il "Bambino delle Stelle" intravede naturalmente i successivi rapporti dimensionali.
Accoglienza
Critica
Il film racconta una favola apocalittica sul destino dell'umanità e dello sviluppo della tecnologia, raccontato come se fosse un documentario in quello che è stato considerato come una svolta del genere della fantascienza Il protagonista indiscusso della storia è un computer che sembra al servizio degli esseri umani, mentre sono loro a essere a sua disposizione, il monolite nero rappresenta una forza divina o cosmica, che nel corso della storia non impazzisce ma va in crisi di fronte alla doppiezza dell'animo umano.
Inclassificabile, una «scommessa folle» ma vinta del regista un'avventura spaziale che «diventa scoperta di se stessi»
Il film venne presentato il 6 aprile 1968.
Incassi
Il film ha incassato 56.715.371 dollari
Il tema dell'intelligenza artificiale
Uno dei temi fantascientifici di 2001 che maggiormente colpirono pubblico e critica è quello del supercomputer HAL 9000 e della sua ribellione.
Nel film HAL appare dotato di una vera intelligenza artificiale: ha un occhio che gli permette di vedere e addirittura di leggere le parole sulle labbra degli uomini, parla con una voce del tutto naturale, e sembra in grado di provare sentimenti umani. Naturalmente sa giocare benissimo a scacchi e sconfiggere gli esseri umani in questo gioco. E sa anche uccidere quando si rende conto della possibilità di essere "disattivato".
Su questo tema Clarke e Kubrick erano stati troppo avveniristi. Il 2001 è passato e i computer di oggi sono ancora ben lontani dal traguardo dell'intelligenza artificiale; unica previsione realizzatasi alla lettera è quella che i computer sono oggi capaci di vincere gli uomini nel gioco degli scacchi, cosa che avviene ormai da diversi anni. Tuttavia, se si intende la "supremazia" del computer come una oscura prevalenza della tecnologia ovunque diffusa (imprevedibile nelle sue conseguenze e nei suoi condizionamenti sulla cultura umana), è indubitabile l'attualità della visione del regista. Su ciò Kubrick avrebbe degli illustri e molto dibattuti antesignani: il filosofo Martin Heidegger, con la sua "questione della tecnica", e il sociologo Günther Anders, con la sua definizione di "uomo antiquato" (ovvero: l'uomo che, dopo la bomba atomica, produce tecnologia ben oltre le sue capacità di valutarne appieno le conseguenze; per millenni abbiamo immaginato più di quanto non potessimo realizzare, mentre oggi realizziamo più di quanto non siamo poi in grado di controllare, nemmeno con l'immaginazione). Andando ancora a ritroso,lo possiamo trovare negli antichi testi sacri ebrei, si parla di un gigante costruito per la difesa del popolo ebraico, chiamato Golem, fatto di argilla, incapace di sentimenti, ma che poi sfugge al controllo del suo creatore,distruggendo ogni cosa sul suo cammino, e guarda caso proprio quando gli viene scritto "morte" sulla testa,per renderlo inoperativo.
Va ricordato che Kubrick voleva realizzare un altro film sull'intelligenza artificiale, ma la morte lo colse prima di aver completato questo progetto. Il film fu invece realizzato con il titolo di A.I. - Intelligenza artificiale da Steven Spielberg che sostiene di aver seguito in buona parte le indicazioni di Kubrick. Del resto, molte delle sequenze iniziali – come la lenta carrellata – del film di Spielberg sono tipicamente "alla Kubrick".
Colonna sonora
Musica nella versione definitiva
La colonna sonora, rimasta una delle più famose nella storia del cinema, è composta da celebri brani di musica classica di autori classici e contemporanei, tra cui:
Il tema principale, "Così parlò Zarathustra", sottolinea i punti di svolta della storia, come il momento in cui Guarda-la-Luna inizia a mettere a frutto gli insegnamenti del Monolito, impugnando un osso e comprendendo di avere tra le mani un'arma per procurarsi da mangiare e per sopraffare i nemici, oppure quando David Bowman, sempre per mezzo del Monolito, si trasfigura in un essere nuovo, il Bambino delle Stelle. La scelta di questo brano probabilmente non è casuale, in quanto il poema sinfonico di Richard Strauss è ispirato all'omonima opera di Friedrich Nietzsche, nella quale si narra la discesa del profeta Zoroastro tra gli uomini per insegnare loro a divenire esseri liberi dai propri limiti (il concetto nietzschano di Superuomo). È quindi probabile che Kubrick e Clarke abbiano voluto evocare un'analogia tra Zoroastro e il monolito, e tra il Superuomo e il Bambino delle Stelle.
Ligeti fu entusiasta dell'impiego delle sue opere, come il Requiem e l'alieno Atmospheres, ma altrettanto duro verso il regista.
Partitura respinta di Alex North
La colonna sonora avrebbe dovuto essere, in origine, completamente diversa. Per realizzare le musiche, la casa di produzione aveva preteso che fosse scritturato lo stimato compositore avanguardistico Alex North, con cui Kubrick aveva già lavorato per il suo precedente film, Spartacus. Fin dai primi contatti con il musicista, Kubrick aveva però lasciato intendere di voler impiegare (anche) brani di musica classica. In particolare aveva insistito per mantenere, nell'inizio della pellicola, il noto brano di Strauss, che aveva scelto come brano provvisorio, ma del quale si era definitivamente innamorato. Il compositore North provò, tuttavia, a proporre al regista un brano di produzione propria, scritto in modo da mantenere un'atmosfera musicale analoga a quella del brano di Strauss. North, inoltre, compose musica anche per alcune scene successive, ma sempre collocate nella prima parte del film: in particolare, scrisse brani relativi al volo della stazione orbitale e al viaggio verso la Luna dello Shuttle del Dr. Floyd. In seguito, durante le fasi successive della lavorazione del film, North ebbe solo contatti sporadici con Kubrick. Dopo un po' di tempo a North venne chiesto di sospendere la produzione di ulteriori nuovi brani, per la seconda metà della pellicola. In seguito gli fu detto che la seconda parte del film sarebbe stata realizzata senza usare alcun commento musicale. Fu solo durante la proiezione della prima del film a Londra che il musicista, invitato a presenziare e convinto di essere parte dello staff produttivo, scoprì invece che tutto il materiale da lui composto e registrato, era stato infine scartato da Kubrick, che aveva seguito il suo proposito iniziale e aveva quindi utilizzato, oltre a quello di Strauss, anche altri brani di musica sinfonica già esistenti.
La partitura originale scritta da North, per quanto incompleta, è rimasta per molti anni un lavoro leggendario e molto chiacchierato nell'ambiente dei critici e degli estimatori di musica per cinema. Finalmente, all'inizio degli anni '90, dietro interessamento del compositore Jerry Goldsmith, allievo e amico personale di North, l'opera è stata recuperata dall'oblio e reincisa (purtroppo dopo la morte dell'autore), a cura dell'etichetta specializzata americana Varèse Sarabande, sotto la direzione musicale dello stesso Goldsmith.[19]
Nella seconda metà degli anni 2000 è stata pubblicata su cd anche una seconda edizione della composizione inedita: in questo caso l'editrice Intrada ha prodotto, a tiratura limitata, i brani di North nella loro versione originale, così come erano stati registrati a Londra nel 1968, in ottimo stato di preservazione.
Nel 1981 un fenomeno analogo si è ripetuto per la produzione del film di Kubrick Shining. Il compositore inizialmente contattato, John Williams, venne fermato subito e quindi non iniziò nemmeno a scrivere la partitura. Kubrick, nella versione finale del film, volle utilizzare solo pochi brani originali elettronici (scritti da Wendy Carlos), e impiegò per il resto una vasta scelta di musica sinfonica contemporanea.
Il computer HAL 9000
Influenza culturale
Nella musica
Nel cinema
Nei videogiochi
Televisione
Nei fumetti
Spot pubblicitari
Uno spot pubblicitario italiano del 2008 di una marca di pollo arrosto vede una massaia accorrere attraverso un corridoio di astronave simile a quello del Discovery.
Altro
Il comico statunitense Bill Hicks riprende la scena iniziale sostituendo l'osso con un fungo allucinogeno in uno dei suoi monologhi.
Riconoscimenti
Citazioni e riferimenti
Citazioni di altre opere
Le sequenze di Saturno sono state utilizzate nel film 2002: la seconda odissea (Silent running – 1972), diretto da Douglas Trumbull, supervisore agli effetti speciali del film di Kubrick. Il film non è un seguito di 2001, come invece potrebbe sembrare dal titolo italiano, che fu infatti inventato in Italia come richiamo esclusivamente commerciale al film di Kubrick.
Visione di futuro nel film
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimo aggiornamento Sabato 08 Dicembre 2012 21:15 |
Supplemento Enciclopedico del MONITORE NAPOLETANO
Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011