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DEFCON |
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Mercoledì 10 Aprile 2013 22:11 | |
Gli stati DEFCON sono un sottoinsieme dei LERTCON, i livelli di allarme utilizzati negli USA e che includono Emergency Conditions o (EMERGCON).[3] I DEFCONs non devono essere confusi con gli stati di allerta codificati da sistemi simili in utilizzo con le forze armate americane quali le Force Protection Condition o (FPCON), o gli stati Readiness Conditions (REDCONS) e Watch Conditions (WATCHCON), o ancora l'Homeland Security Advisory System utilizzato dall'United States Department of Homeland Security.
Gradi DEFCON
DEFCON 5
Allarme blu (rischio basso): Tempo di pace. Sicurezza e servizi segreti mantenuti al minimo. Ogni operatore può seguire le operazioni quotidiane. Non ci sono minacce imminenti in nessuna operazione eseguita.
DEFCON 4
Allarme verde (rischio generale): Tempo di pace. Misure di sicurezza e dei servizi segreti aumentati. Ogni operatore può seguire le operazioni quotidiane. Non ci sono minacce imminenti in nessuna operazione eseguita.
DEFCON 3
Allarme giallo (rischio elevato): Tempo di pace. La sicurezza e la vigilanza vengono aumentate a causa di un elevato rischio di attacco su qualche operazione in corso. Ogni operatore è invitato a prendere visione di quale operazione si tratti implementando qualche cambiamento di progetto sulle sue operatività. Non ci sono rischi imminenti ma il pericolo è elevato, presente e attuale.
DEFCON 2
Allarme rosso (rischio elevatissimo): Tempo di guerra. La sicurezza, la vigilanza e i dispositivi di difesa strategica sono ai massimi livelli. Il Comando Strategico Americano inoltra per via gerarchica a tutti i comandanti l'ordine di attivare le difese strategiche e di posizione, per far sì che i partecipanti alle diverse operazioni inizino a dirigere i loro apparati, verso le operazioni in questione. L'ordine generale è: "Convergere sull’operazione in pericolo", ma si accetta ancora un minimo margine di discrezionalità da parte degli operatori. Il pericolo è reale e si sta attuando in questo momento. Di solito il presidente fa un discorso alla Nazione, avvisando tutti che sta per entrare in guerra, in modo che la popolazione e gli alleati si preparino in tempo. Questo serve di avviso anche al nemico e ai suoi alleati.
DEFCON 1
Allarme bianco (attacco in corso): Tempo di guerra. Il Comando Strategico ordina di difendere o attaccare. Ogni operatore converge la propria operatività su uno o più progetti identificati dal comando generale. La situazione di DEFCON 1 viene invocata solo in casi gravissimi in cui la sopravvivenza della nazione viene messa in discussione oppure il comando di un’operazione sta per essere messo in pericolo. Tutta la potenza di fuoco deve essere concentrata sull’operazione attuale.
Localizzazione operativa
Il Comando di Difesa Aerea del Nord America o NORAD (North American Aerospacial Defense Command) è situato sotto al Monte Cheyenne, vicino a Colorado Springs. Esistono altri comandi decentrati, uno dei quali è situato anche sull’aereo del presidente degli Stati Uniti, l'Air Force One. Alla fine della Guerra Fredda, che aveva per opponente l’Unione Sovietica, questi comandi operano più che altro per controllare lo spazio dalla caduta di rottami spaziali, in collaborazione con i comandi russi. Le dislocazioni sono coperte da segreto militare e quindi si suppone che esista oltre che un comando terrestre ed aereo, anche un comando navale, organizzato sui sommergibili atomici e sulle portaerei statunitensi.
Allarmi DEFCON dopo la Seconda Guerra Mondiale
Nell’ottobre 1962, l’amministrazione Kennedy arrivò a DEFCON 2 contro l’Unione Sovietica a causa della costruzione di rampe di missili e dell’imminente sbarco di missili a testata nucleare sull’isola di Cuba, che metteva gravemente a repentaglio la sicurezza sul territorio degli Stati Uniti, per la vicinanza e la rapidità con la quale un eventuale attacco sarebbe avvenuto. La decisione dell’amministrazione cubana, guidata da Fidel Castro, di impiantare questi missili nucleari nell’isola di Cuba era motivata dai rapporti tesi con gli Stati Uniti d'America: l’amministrazione Kennedy e i consiglieri militari del servizio segreto nel 1961 avevano attuato un’operazione coperta dal segreto, per un’invasione armata dell’isola di Cuba da parte di fuoriusciti cubani, che però fu respinta nella Baia dei Porci perché, nel momento cruciale, John Kennedy aveva rifiutato di intervenire ufficialmente nelle operazioni autorizzando i bombardamenti aerei. La situazione si era già fatta tesa nel 1960, in seguito all'installazione di missili a testata nucleare puntati contro Mosca da parte degli Stati Uniti sul territorio turco e quello italiano, al che l'Unione Sovietica rispose con l'istallazione di missili sul territorio cubano. La costruzione di rampe di lancio di missili nucleari sull’isola era destabilizzante perché, a causa della vicinanza dell'isola al territorio statunitense, alterava di parecchio gli equilibri strategici tra le due superpotenze: l'Unione Sovietica, che all'epoca disponeva di una quarantina di missili intercontinentali, avrebbe raddoppiato il numero di vettori con cui poter bombardare direttamente il territorio statunitense. Kennedy replicò il 22 ottobre col blocco navale a Cuba (venne stabilita una linea cosiddetta di "quarantena" attorno all'isola) per impedire il passaggio alle navi sovietiche con il materiale per continuare l'installazione delle basi missilistiche. In un discorso alla Nazione avvisò tutto il mondo che aveva portato il DEFCON a 2, ossia dichiarazione di guerra contro l’Unione Sovietica e inizio del combattimento quando le navi sovietiche che trasportavano i missili avessero tentato di forzare il blocco. Questa decisione, strategicamente e politicamente corretta , lasciò tutto il mondo col fiato sospeso perché per la prima volta si stava per scatenare una guerra nucleare. Per fortuna, il 24 ottobre, l’amministrazione sovietica di Khruščёv e dei suoi consiglieri militari decise di ordinare alle navi sovietiche di non forzare il blocco. Il 27 ottobre venne raggiunto un accordo fra il presidente USA Kennedy e l'ambasciatore sovietico a Washington Dobrynin per la rinuncia alle installazioni missilistiche a Cuba, in cambio dello smantellamento delle rampe di lancio statunitensi in Turchia e Italia, e della garanzia di non intervento contro Cuba.
Il 6 ottobre 1973 le forze egiziane e siriane attaccarono a sorpresa Israele. Il 25 ottobre le forze armate americane passarono a DEFCON 3, perché venne considerato imminente l'ingresso dell'Unione Sovietica nel conflitto. Il 26 ottobre, il giorno dopo, le forze strategiche (CINCSAC e CINCONAD) tornarono allo stato DEFCON normale. Il 31 ottobre le forze americane stanziate in Europa (con l'eccezione della 6ª flotta) cessarono lo stato DEFCON 3 e il 17 novembre anche la 6ª flotta tornò allo stato normale.[4]
Media
La crisi di Cuba è un avvenimento raccontato nel film Thirteen Days, i tredici giorni che fecero tremare il mondo. Altri film che mostrano come funziona l’allarme DEFCON sono:
Il DEFCON nei videogiochi
Un gioco per PC dal nome DEFCON è stato prodotto dalla Introversion software limited nel settembre 2006. Lo svolgimento e la grafica ricordano la trama e i display utilizzati nei film Dottor Stranamore, A prova di errore e Wargames - Giochi di guerra. Nel gioco si procede ad aumentare progressivamente il livello DEFCON. Quando DEFCON 1 è raggiunto, il gioco continua fino a che una certa percentuale (l'80% di default) dei missili nucleari a disposizione dei giocatori è stata lanciata o distrutta. Quando questa percentuale è raggiunta, viene avviato un conto alla rovescia che dura 45 minuti simulati, al termine dei quali viene decretato il vincitore. Pure nel videogioco Act of War il DEFCON svolge il ruolo di un importante upgrade, in quanto è necessario farlo salire di livello per avere accesso a tecnologie e mezzi più sofisticati e letali, per esempio i silos per missili ICBM. Anche nel videogioco Tom Clancy' s Endwar, quando una squadra sta per perdere, raggiungerà DEFCON 1 e avrà accesso all'uso della WMD specifica della fazione. Tuttavia, l'uso di una WMD porterà il nemico a dichiarare a sua volta DEFCON 1 e ad usare la sua WMD contro le truppe. Nel 1998 la Interactive Studios Ltd. lancia il gioco "WarGames: Defcon1" per PlayStation ispirato al film di John Badham del 1983, nel quale il livello Defcon gioca un ruolo fondamentale nell'andamento di ogni missione. Anche in "Call of Duty: Black Ops", prodotto da Activision viene utilizzato l'allarme DEFCON, da abbassare dall'1 al 5 per accedere ad una stanza segreta, in una delle mappe della modalità Zombie, Five, ambientata al Pentagono. L'indicatore DEFCON è presente anche nel gioco "Rise of Nations", o meglio nella sua espansione "Thrones and Patriots", nella campagna della guerra fredda: quando il giocatore compirà atti pericolosi, sia come USA sia come URSS, il DEFCON salirà di livello e quando avrà raggiunto livello 1, tutte le armi atomiche presenti sulla mappa di gioco verranno lanciate immediatamente, sia quelle del giocatore che quelle dell'avversario.
Altri stati d'allerta
Il DEFCON differisce dall' FPCON (Force Protection Condition) adottato anche al di fuori dagli Stati Uniti e dall'ambito militare. Gli stati di allarme FPCON, che hanno sostituito dal 2001 i THREATCON e sono suddivisi in FPCON NORMAL, ALPHA, BRAVO, CHARLIE e DELTA, stabiliscono il livello di misure di sicurezza da adottare per la difesa delle installazioni militari, particolarmente, in tempi recenti, in presenza di minacce di tipo terroristico. I DEFCON, invece, appartengono alla specifica terminologia militare statunitense e determinano l'ammontare di forze militari da schierare in funzione della probabilità di attacco contro la popolazione civile metropolitana americana.
Note
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Supplemento Enciclopedico del MONITORE NAPOLETANO
Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011