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Mandela Nelson Rolihlahla Stampa
Lunedì 24 Giugno 2013 12:09

Nelson Rolihlahla Mandela (Mvezo, 18 luglio 1918[1] - Johannesburg, 5 dicembre 2013) è un politico sudafricano, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell'apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993 insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk.

A lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid, ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell'attivismo anti-segregazionista. Protagonista insieme al presidente Frederik Willem de Klerk dell'abolizione dell'apartheid all'inizio degli anni Novanta, venne eletto presidente nelle prime elezioni multirazziali del Sudafrica (1994) rimanendo in carica fino al 1999. Il suo partito, l'African National Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese. Mandela è il cognome assunto dal nonno. Il nome "Rolihlahla" (letteralmente "colui che provoca guai") gli fu attribuito alla nascita; "Nelson" gli fu invece assegnato alle scuole elementari.[2] Il nomignolo Madiba, con cui è anche noto, è il suo nome di clan Xhosa (la sua etnia di appartenenza).

Indice

Biografia

Gli anni giovanili

I primissimi passi verso la conquista della libertà degli uomini Nelson Mandela li mosse nel 1941, all'età di ventidue anni quando, insieme al cugino Justice, fu messo di fronte al fatto di doversi sposare con una ragazza scelta dal capo Thembu Dalindyebo. Questa imposizione di matrimonio obbligatorio era una condizione che né Mandela né il cugino volevano tollerare. La scelta era molto delicata: o si sposava e andava contro il suo massimo principio, cioè la libertà, oppure non si sposava mancando così di rispetto alla sua tribù e alla famiglia. Così decise di scappare insieme al cugino in direzione della città di Johannesburg.

Da giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell'opposizione al minoritario regime sudafricano, che negava i diritti politici, sociali, civili alla maggioranza nera sudafricana. Unitosi all'African National Congress (ANC) nel 1942, due anni dopo fondò l'associazione giovanile Youth League, insieme a Walter Sisulu, Oliver Tambo e altri.

Dopo la vittoria elettorale del 1948 da parte del Partito Nazionale, autore di una politica pro-apartheid di segregazione razziale, Mandela si distinse nella campagna di resistenza del 1952 organizzata dall'ANC, ed ebbe un ruolo importante nell'assemblea popolare del 1955, la cui adozione della Carta della Libertà stabilì il fondamentale programma della causa anti-apartheid. Durante questo periodo Mandela e il suo compagno avvocato Oliver Tambo fondarono l'ufficio legale Mandela e Tambo fornendo assistenza gratuita o a basso costo a molti neri che sarebbero rimasti altrimenti senza rappresentanza legale.

Inizialmente coinvolto nella battaglia di massa, fu arrestato insieme ad altre 150 persone il 5 dicembre 1956, e accusato di tradimento. Seguì un aggressivo processo, durato dal 1956 al 1961, al termine del quale tutti gli imputati furono assolti. Mandela e i suoi colleghi appoggiarono la lotta armata dopo l'uccisione di manifestanti disarmati a Sharpeville, nel marzo del 1960, e la successiva interdizione dell'ANC e di altri gruppi anti-apartheid.

Nel 1958 aveva sposato in seconde nozze Winnie Madikizela (di 19 anni più giovane di lui e da cui poi si separò nel 1992), che fu la sua compagna nella lotta antirazzista.[3]

Arresto e detenzione

Nel 1961 divenne il comandante dell'ala armata Umkhonto we Sizwe dell'ANC ("Lancia della nazione", o MK), della quale fu co-fondatore. Coordinò la campagna di sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo, ed elaborò piani per una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Raccolse anche fondi dall'estero per il MK, e dispose addestramenti para-militari, visitando vari governi africani. Nell'agosto 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana, in seguito a informazioni fornite dalla CIA, notizie che però lo stesso Mandela nella sua biografia ritiene non attendibili, e fu imprigionato per 5 anni con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo sciopero.

Durante la sua prigionia, la polizia arrestò importanti capi dell'ANC, l'11 luglio 1963 presso la Liliesleaf Farm, di Rivonia. Mandela fu considerato fra i responsabili, e insieme ad altri fu accusato di sabotaggio e altri crimini equivalenti al tradimento (ma più facili per il governo da dimostrare). Joel Joffe, Arthur Chaskalson e George Bizos fecero parte della squadra di difesa che rappresentò gli accusati.

Tutti, a eccezione di Rusty Bernstein, furono ritenuti colpevoli e condannati all'ergastolo, il 12 giugno 1964. L'imputazione includeva il coinvolgimento nell'organizzazione di azione armata, in particolare di sabotaggio (del cui reato Mandela si dichiarò colpevole) e la cospirazione per aver cercato di aiutare gli altri Paesi a invadere il Sudafrica (reato del quale Mandela si dichiarò invece non colpevole). Per tutti i successivi 26 anni, Mandela fu sempre maggiormente coinvolto nell'opposizione all'apartheid, e lo slogan "Nelson Mandela Libero" divenne l'urlo di tutte le campagne anti-apartheid del Mondo. Mentre era in prigione, Mandela riuscì a spedire un manifesto all'ANC, pubblicato il 15 giugno 1980. Il testo recitava[4]:

« Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare l'apartheid! »
(Nelson Mandela)

Rifiutando un'offerta di libertà condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata (febbraio 1985), Mandela rimase in prigione fino al febbraio del 1990. Le crescenti proteste dell'ANC e le pressioni della comunità internazionale portarono al suo rilascio l'11 febbraio del 1990, su ordine del Presidente sudafricano F.W. de Klerk, e alla fine dell'illegalità per l'ANC. Mandela e de Klerk ottennero il Premio Nobel per la pace nel 1993. Mandela era già stato in precedenza premiato con il Premio Lenin per la pace nel 1962 e il Premio Sakharov per la libertà di pensiero nel 1988.

Durante la sua detenzione, durata appunto 26-27 anni, Mandela lesse molti testi, poemi, poesie, liriche, libri in lingua afrikaner, (olandese e inglese), lingua che nel corso della detenzione imparò a perfezione conoscendo grammatica e parlato del gergo comune. In particolare come spiegò il presidente dopo l'elezione come capo-guida della Repubblica del Sud Africa, una poesia in inglese del poeta Britannico William Ernest Henley, del 1875, dal nome Invictus, dal latino "invitto", o "invincibile" della raccolta Vita e Morte (Echi), pubblicata per la prima volta nel 1888 all'interno del libro Book of Verses. Questa poesia per Mandela è stata, la principale causa del suo continuare la vita in prigione nell'arco di 26, lunghi anni. La poesia viene anche presa come fonte d'ispirazione per il lungometraggio di Clint Eastwood, Invictus, con la partecipazione dell'attore Matt Damon, nel ruolo del capitano degli Springbok, anno 1990-1995, François Pienaar, e di Morgan Freeman.

Presidenza dell'ANC e presidenza del Sudafrica

Divenuto libero cittadino e Presidente dell'ANC (luglio 1991 - dicembre 1999) Mandela concorse contro De Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica e vinse, diventando il primo capo di stato di colore. De Klerk fu nominato vice presidente. Come presidente, (maggio 1994 - giugno 1999), Mandela presiedette la transizione dal vecchio regime basato sull'apartheid alla democrazia, guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione nazionale e internazionale. Tale transizione fu portata avanti tramite l'istituzione, da parte dello stesso Mandela, di un tribunale speciale, la cosiddetta Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Truth and Reconciliacion Commission, TRC).

Alcuni esponenti radicali furono delusi dalle mancate conquiste sociali durante il periodo del suo governo, nonché dall'incapacità del governo di dare risposte efficaci al dilagare dell'HIV/AIDS nel Paese. Mandela stesso ammise, dopo il suo congedo, che forse aveva commesso qualche errore nel calcolare il possibile pericolo derivante dal diffondersi dell'AIDS. Mandela è stato anche criticato per la sua stretta amicizia con Fidel Castro e Mu'ammar Gheddafi, da lui chiamati "compagni in armi". Anche la decisione di impegnare le truppe sudafricane per opporsi al golpe del 1998 in Lesotho rimane una scelta controversa.

Il 18 luglio 1998, giorno del suo ottantesimo compleanno, si risposò con Graca Machel, di ventidue anni più giovane di lui [5] .

Ritiro dalla vita politica

Bill Clinton e Nelson Mandela il 4 luglio 1993.

Il Mandela Family Museum a Soweto.

Dopo aver abbandonato la carica di Presidente nel 1999, Mandela ha proseguito il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili e umani. Ha ricevuto numerose onorificenze, incluso l'Order of St. John dalla Regina Elisabetta II e la Presidential Medal of Freedom da George W. Bush.

Mandela è una delle due persone di origini non indiane (Madre Teresa è la seconda) ad aver ottenuto il Bharat Ratna, il più alto riconoscimento civile indiano (nel 1990). A testimonianza della sua fama va ricordata la visita del 1998 in Canada, durante la quale allo Skydome di Toronto parlò in una conferenza a 45.000 studenti che lo salutarono con intensi applausi. Nel 2001 ha ricevuto l'Ordine del Canada, e è stato il primo straniero a ricevere la cittadinanza onoraria canadese.

Nel giugno 2004, all'età di ottantacinque anni, Mandela ha annunciato di volersi ritirare dalla vita pubblica e di voler passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia, finché le condizioni di salute glielo avessero concesso. Ha comunque fatto un'eccezione nel luglio 2004 confermando il suo duraturo impegno nella lotta contro l'Aids recandosi a Bangkok per parlare alla XV conferenza internazionale sull'AIDS. Il 23 luglio 2004, con una cerimonia tenutasi a Orlando, Soweto, la città di Johannesburg gli ha conferito la più alta onorificenza cittadina, il "Freedom of the City", paragonabile alla consegna delle chiavi della città.

Il 27 giugno 2008 a Londra, nell'Hyde Park, si è svolto un grande concerto per ricordare i suoi novant'anni, il suo impegno nella lotta contro il razzismo e il suo contributo alla lotta contro l'AIDS. A sorpresa Nelson Mandela ha voluto essere presente al concerto, accolto da una straordinaria ovazione di circa 500 000 persone. Ai lati del palco campeggiava il numero 46664, il numero che era scritto sulla sua giubba durante la permanenza in carcere. Mandela ha pronunciato un breve discorso in cui ha ribadito le ragioni del suo impegno civile e politico, dopo aver ringraziato per la straordinaria manifestazione di affetto e di rispetto nei suoi confronti. Il 18 luglio 2009, giorno del suo novantunesimo compleanno, un fantasmagorico tributo chiamato "Mandela Day" gli hanno riservato i grandi dello spettacolo, della politica e della cultura mondiale (tra cui Carla Bruni col marito Nicolas Sarkozy, Stevie Wonder, Aretha Franklin, Gloria Gaynor, l'italiano Zucchero, ecc.) al Radio City Music Hall di New York (USA), manifestazione disertata dal festeggiato per "motivi di salute e di età" [6].

Durante i mondiali di calcio in Sudafrica del 2010, da lui fortemente voluti[7], non ha potuto presiedere alla cerimonia di apertura a causa di un grave lutto in famiglia: la nipote tredicenne, infatti, ha perso la vita in un incidente automobilistico proprio alla vigilia della manifestazione[8]. Tuttavia ha presenziato, a sorpresa, alla cerimonia di chiusura, poco prima che le due finaliste scendessero in campo. La casa in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela. Il 28 marzo 2013 viene ricoverato in un ospedale di Pretoria per una grave infezione polmonare; viene dimesso dopo pochi giorni, il 6 aprile 2013[9] Pochi mesi dopo, l'8 giugno 2013, viene nuovamente ricoverato in condizioni preoccupanti ma stabili.[10]. Nella notte del 24 giugno le condizioni di Madiba si aggravano notevolmente, sempre in relazione alla grave infezione polmonare connessa alla vecchia tubercolosi. La mattina del 27 giugno, la famiglia viene convocata d'urgenza all'ospedale di Pretoria. La figlia maggiore, Makaziwe, ha parlato alla radio pubblica SABC, dichiarando: "Non voglio mentire. Mio padre è in uno stato molto critico. Può accadere da un momento all'altro - ha annunciato la primogenita di Madiba -. Papà è ancora tra noi, risponde al contatto. Dio sa quando sarà il momento. Aspettiamo con lui, con papà, che è ancora con noi, aprendo gli occhi e reagendo quando viene toccato"[11].Il 4 luglio 2013 viene dichiarato in stato vegetativo permanente, ma la notizia viene successivamente smentita.[12]

Nelson Mandela è morto alle 22:30 del 5 dicembre 2013. A darne l'annuncio è stato il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, in diretta televisiva.[2]



Vita privata

Mandela si è sposato tre volte. La prima moglie è stata Evelyn Ntoko Mase dalla quale ha divorziato nel 1957, dopo tredici anni di matrimonio. Il suo secondo matrimonio con Winnie Madikizela, che lo aveva sostenuto negli anni di carcerazione, è terminato con una separazione nell'aprile 1992 e il definitivo divorzio nel marzo 1996, alimentato da forti contrasti politici. A ottant'anni Mandela ha poi sposato Graça Machel, vedova di Samora Machel, presidente fondatore mozambicano e alleato dell'ANC morto in un incidente aereo 16 anni prima.


Onorificenze

Onorificenze sudafricane

Gran Maestro dell'Ordine della Buona Speranza - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine della Buona Speranza

Ordine di Mapungubwe in Platino - nastrino per uniforme ordinaria Ordine di Mapungubwe in Platino
— 10 dicembre 2002[11]

Onorificenze straniere

Compagno Onorario dell'Ordine dell'Australia (Australia) - nastrino per uniforme ordinaria Compagno Onorario dell'Ordine dell'Australia (Australia)
— 9 giugno 1999

Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Stara Planina (Bulgaria) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Stara Planina (Bulgaria)

Compagno Onorario dell'Ordine del Canada (Canada) - nastrino per uniforme ordinaria Compagno Onorario dell'Ordine del Canada (Canada)
«È un simbolo universale del trionfo sull'oppressione che ha ispirato le persone in tutto il mondo a lavorare per porre fine pacificamente all'intolleranza e all'ingiustizia. Figura torreggiante nella transizione dall'apartheid alla democrazia in Sudafrica, che è emerso come uno dei più grandi e umanitari statisti di questo secolo, riconosciuto in tutto il mondo per la sua dignità, la forza morale, e l'integrità. La sua lotta, lunga tutta la vita, per la libertà, la giustizia, l'uguaglianza e garantisce la sua presenza nei libri di storia delle generazioni a venire.»
— nominato il 3 settembre 1998, investito il 24 settembre 1998[12]

Collare d'Oro dell'Ordine olimpico (CIO) - nastrino per uniforme ordinaria Collare d'Oro dell'Ordine olimpico (CIO)

Ordine di José Martí (Cuba) - nastrino per uniforme ordinaria Ordine di José Martí (Cuba)

Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)
— 18 febbraio 1996

Gran Cordone dell'Ordine del Nilo (Egitto) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Cordone dell'Ordine del Nilo (Egitto)
— 1997

Membro Onorario dell'Ordine della Giamaica (Giamaica) - nastrino per uniforme ordinaria Membro Onorario dell'Ordine della Giamaica (Giamaica)

Bharat Ratna (India) - nastrino per uniforme ordinaria Bharat Ratna (India)
— 1990

Cavaliere dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Lussemburgo) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Lussemburgo)
— 1999

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale del Mali (Mali) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale del Mali (Mali)

Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico)
2010

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav (Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav (Norvegia)
— 1998

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Paesi Bassi) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Paesi Bassi)
— 1999

Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Pakistan (Pakistan) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Pakistan (Pakistan)
— 3 ottobre 1992[13]

Cavaliere dell'Ordine del Sorriso (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine del Sorriso (Polonia)

Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo)
— 9 marzo 1996

Membro Onorario dell'Ordine al Merito (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria Membro Onorario dell'Ordine al Merito (Regno Unito)
— 21 marzo 1995

Balivo di Gran Croce del Venerabile Ordine di San Giovanni (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria Balivo di Gran Croce del Venerabile Ordine di San Giovanni (Regno Unito)
— 2004

Grande Stella dell'Ordine della Stella dell'Amicizia tra i Popoli (Repubblica Democratica Tedesca) - nastrino per uniforme ordinaria Grande Stella dell'Ordine della Stella dell'Amicizia tra i Popoli (Repubblica Democratica Tedesca)
— 1984

Medaglia presidenziale della libertà (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia presidenziale della libertà (Stati Uniti)
— 2002

Ordine dell'Amicizia (Russia) - nastrino per uniforme ordinaria Ordine dell'Amicizia (Russia)
— 1995

Premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria Premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale (Spagna)
— 1992

Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
— 1999

Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia)
— 3 marzo 1997

Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Jaroslav il Saggio (Ucraina) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Jaroslav il Saggio (Ucraina)
— 3 luglio 1998

  • 1990 - Premio Lenin per la pace
  • 1988 - Premio Sakharov per la libertà di pensiero
  • 1993 - Premio Nobel per la pace


Omaggi

  • Il gruppo musicale dei The Specials nel 1984 gli ha dedicato una canzone dal titolo Free Nelson Mandela.
  • Nelson Mandela il 28 ottobre 1985, dopo ventuno anni di prigionia, ricevette la cittadinanza onoraria dalla città di Firenze.
  • Ruud Gullit, allora calciatore del Milan, ha dedicato a Nelson Mandela il premio "Pallone d'oro" assegnatogli da France Football nel 1987.
  • Il gruppo musicale Simple Minds gli ha dedicato una canzone intitolata Mandela Day nel loro album del 1989 Street Fighting Years.
  • Sempre nel 1989 il cantante Luca Barbarossa gli ha dedicato una canzone intitolata Mandela, contenuta nell'album Al di là del muro.
  • Il 3 novembre 2004 è stato stipulato un accordo tra la Nelson Mandela Foundation e l'Associazione Palasport di Firenze per intitolare il palazzetto a Nelson Mandela per dodici anni.
  • Nel 2007 il regista Bille August ha diretto Il colore della libertà (titolo originale Goodbye Bafana), film che racconta del rapporto tra Nelson Mandela e il secondino che ne seguì le vicende per lunghi anni.
  • Nel 2009 Clint Eastwood ha diretto il film Invictus - L'invincibile con Morgan Freeman nei panni di Nelson Mandela nei primi anni della sua presidenza.
  • Sempre nel 2009 il personaggio di Mandela appare nel film sull'apartheid Endgame, diretto da Pete Travis, dove l'attore Clarke Peters veste i panni di Mandela.
  • A Kingston, capitale della Giamaica, è stato dedicato un parco in suo onore.
  • Dal 2010 si celebra il Nelson Mandela International Day, giornata internazionale in suo onore che si tiene annualmente il 18 luglio (giorno del suo compleanno).
  • Il pianista Giovanni Allevi ha dedicato a Mandela un brano omonimo del suo album Sunrise, del 2012.


Note

  1. ^ Nelson Mandela - Biography
  2. ^ Biography: Nelson Rolihlahla Mandela
  3. ^ Settimanale dipiù, Cairo editore, 3 agosto 2009, pag. 12
  4. ^ http://www.anc.org.za/ancdocs/history/mandela/64-90/anvil.html
  5. ^ Settimanale dipiù, Cairo editore, 3 agosto 2009, pag. 13
  6. ^ Settimanale dipiù, Cairo editore, pagg. 12-13
  7. ^ Blatter boccia le finaliste: Gioco troppo duro. repubblica.it, 12 luglio 2010. URL consultato in data 12 luglio 2010.
  8. ^ Lutto per Mandela, muore la nipote tredicenne. euronews.it, 11 giugno 2010. URL consultato in data 12 luglio 2010.
  9. ^ Redazione online. Mandela dimesso dall'ospedale. Corriere della Sera, 06-04-2013. URL consultato in data 06-4-2013.
  10. ^ Nelson mandela nuovamente ricoverato. Tgcom24, 08-06-2013
  11. ^ About Government - National Orders
  12. ^ (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.
  13. ^ http://www.independent.co.uk/news/world/mandela-in-pakistan-1555096.html


Bibliografia

  • Erika De Pieri - "Apartheid", Barbera Editore, 2009, ISBN 978-88-7899-260-3


Collegamenti esterni

Ultimo aggiornamento Venerdì 06 Dicembre 2013 00:40
 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011

ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)