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MONITORE NAPOLETANO
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Carlo Lauberg ed Eleonora de Fonseca Pimentel
Anno CCXXVI

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Direttore: Giovanni Di Cecca

4° Giorno di Guerra Stampa
Scritto da Giovanni Di Cecca   
Mercoledì 23 Marzo 2011 00:49

Nel 4° Giorno di Guerra mi sembra di sentire riecheggiare le parole di Mussolini: «Vincere! E vinceremo!!!».

O almeno questo è quello che Gheddafi ha dichiarato alla TV (ripreso dalla CNN) sulle rovine del suo palazzo di Tripoli, ed ha continuato dicendo «Io sono qui» più volte. Un metodo da abile comunicatore per dire alle forze alleate (altro termine da II Guerra Mondiale) sono ancora vivo!

Oggi si sono verificati anche delle battaglie aeree tra MIG Libici e F-15 Americani che hanno visto la perdita di un caccia americano.

Il Daily Telegraph segnala un F-15 Eagle americano precipitato. Il caccia Usa era partito da Aviano. Uno dei due piloti, riuscito a catapultarsi fuori dal velivolo, è stato salvato dai ribelli; l'altro è stato recuperato nei minuti successivi da forze della coalizione. La notizia, data dal corrispondente in Libia, è stata confermata dall'Africa Command, il comando militare Usa delle operazioni in Libia, che ha parlato di «avaria tecnica»

Le «missioni di "accecamento"» dei siti radar libici condotte dai Tornado Ecr italiani hanno funzionato da deterrente. I risultati dei Sead (acronimo per soppressione dei sistemi di difesa aerea, ndr) sono considerati positivi, spiega un comunicato dell'Aeronautica, anche quando non si bombarda. Ma in quanto ««i sistemi radar presenti sul territorio ostile vengono appositamente spenti per non essere localizzati e successivamente colpiti. Ciò rende di fatto inoffensivi, come accaduto in queste prime missioni dei Tornado italiani, i sistemi di difesa aerea»

 

 

Per quanto riguarda il chi comanda la missione, sembra essersi aperto uno spiraglio per la proposta Italiana di guida della NATO. Oggi Sarkozy (FR), Cameron (UK) e Obama (USA) stanno cercando un accordo, anche se non sembra imminente.

Sempre per ragioni di politica interna Obama ha riferito che gli USA stanno ridimensionando la loro offensiva verso la Libia.

In ultimo va fatto anche un discorso sulla dissidenza interna.

Come per l’area del Magreb la rivolta in Libia è in prima istanza una guerra civile, quella tra lealisti, fedeli a Gheddafi e quella ribelle che vorrebbe cacciare definitamente il Rais (un po’, rispettivamente, Sanfedisti e Giacobini del Nostro 1799).

Oggi sembra che a Zintan, secondo un testimone citato dalla Bbc, «le forze di Gheddafi si sono ritirate Tuttavia, da 50 a 60 carri armati sono ammassati all'ingresso settentrionale della città». Almeno dieci le vittime dei bombardamenti dei pro-Gheddafi. Attacchi Misurata, stando alla Bbc: testimoni citati dalle tv parlano di tank in azione e vittime. Un portavoce dei ribelli ha parlato di un bilancio parziale di 40 morti, tra cui 4 bambini, e di almeno un centinaio di feriti. Secondo un bilancio di Abdel Hafiz al Ghogha, portavoce del Consiglio transitorio libico, solo sabato sarebbero morte 120 persone e 250 sarebbero rimaste ferite nell'attacco di Gheddafi a Bengasi.

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)
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