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La globalizzazione della Cultura Italo Europea in America Stampa
Scritto da Giuliano Michele Ovando Salemi   
Martedì 26 Aprile 2011 20:55

altGli argomenti sono costretti ad alzare la globalizzazione culturale, come la biforcazione delle identità culturali di diverso ordine di unità e diversità specifica. Unità, al fine di principi universali di universalità, e diversità tenendo conto del mantenimento di alcune forme di identità nazionale. Implicita è la socializzazione dei valori culturali universali, che si basa sulla intersezione di livello globale e locale, di identità, la sua evoluzione e nuove forme di ibridazione e di emergenza sono quelli dello sviluppo sociale.

Questa visione suggerisce due proposizioni circa le identità culturali della globalizzazione: in primo luogo, essi devono essere creati dalla logica della cultura universale dei processi sociali, che comprendono le esigenze dei fenomeni economici, politici e agire ecologico secondo il sociale. In una seconda dimensione è necessario considerare la costruzione di identità culturali della globalizzazione che dovrebbero essere strutturati dal punto di vista dello stato nazionale in conformità con il loro specifico contesto all'interno del sistema mondiale.

 

L'approccio di cui sopra è della massima importanza per lo sviluppo di politiche per uno sviluppo sostenibile che tenga conto del rapporto tra la nazionale e le altre parti del sistema mondiale. L’America è stata polarizzata da diverse culture come l'Europea, e in ultima analisi l'Italiana, in una globalizzazione da almeno 120 anni. In questo contesto è importante riconoscere che il processo di globalizzazione e di ristrutturazione è un'associazione culturale, e gli americani hanno costruito la loro cultura nazionale basata sulla cultura. Questo ragionamento esprime una realtà operativa e si tratta essenzialmente di un vasto processo, complesso e dinamico di cambiamento, che riguarda tutte le componenti della società contemporanea a livello mondiale in cui fattori sono economici, tecnologici, ecologici, culturali e politici e nella loro dimensione sociale più ampia.
La  ristrutturazione culturale italiana, che comprende lo sviluppo delle forze produttive, rapporti di produzione e la sovrastruttura data dalla immigrazione del dopoguerra, è stata  energizzante al fine di questi collegamenti, e la globalizzazione che ne è conseguita non dovrebbe essere ignorata o evitata. Ciò che è stato trasformato così rapidamente in questi ultimi anni, ha avuto ripercussioni non solo nei singoli paesi, ma la società mondiale nel suo complesso, e in questo ambiente, i parametri di integrazione nella cultura del mondo globalizzato sono volubili e vanno soggetti a incertezza e di incertezza dovuta al predominio delle leggi del capitale, e questo è ampliato e modificato da percorsi incalcolabili.

 

Questa fluttuazione inerente alla globalizzazione dettata dalla legge del valore, deve essere presa in considerazione dallo sviluppo alternativo, prestando particolare attenzione allo sviluppo di dispositivi per ridurre le problematiche culturali che accompagnano tali processi, e di fatto, bisognerebbe cogliere le sfide che nascono da entrambe le certezze e le incertezze causate dai cambiamenti che si verificano nell'economia mondiale contemporanea.
Il rapporto tra globalizzazione, cultura e sviluppo è molto più dinamico, si potrebbe anche ammettere l'esistenza di opportunità di produttivo scambio culturale. La sfida per i paesi in via di sviluppo nel contesto della globalizzazione è quella di ottenere risultati da opportunità presenti, pur se esse impongono determinati requisiti che pochi paesi in via di sviluppo  sono stati "in grado di da raggiungere. "

Questa meditazione conduce all'idea che la globalizzazione è inevitabile in quanto è considerato come un processo di ristrutturazione economica e culturale globale, risultato dell'evoluzione delle conoscenze. L’inevitabile impatto negativo è dato dalla natura contraddittoria ed eterogenea della ristrutturazione dell'economia e della cultura globale è si esprime in vari modi, specialmente se si considera che questo processo ha favorito l'espansione su scala globale di pratiche disumane di produzione di plusvalore e di differenziazione sociale, ed ha anche portato ad una dispersione della base industriale e culturale del "favore" del mondo per un gruppo di paesi in via di sviluppo, i cui effetti non possono essere ignorati o compromessi. . Questi effetti differenziali rivelano sfide varie e lezioni in materia di immigrazione basata sulla politica per lo sviluppo nazionale.

 

Note:

Prof. Giuliano Michele Ovando Salemi è:

  • Direttore di politica socio culturale del comune di Hughes.
  • Ex vice presidente del circolo Siciliano di Santa Fe
  • Presidente della commissione di sviluppo Culturale del Circolo Italiano di Santa Fe.
  • Coordinatore del programma provinciale di contenzione socio culturale, del Progetto di Bande Comunitarie del Corredoio del Sud.
  • Ex coordinatore del Progetto di Orchestra Sinfonica del Istituto Provinciale di Buenos Aires.
  • Direttore delle Bande Comunale di Hughes, Chabás, e Franck
 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
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