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MONITORE NAPOLETANO
Fondato nel 1799 da
Carlo Lauberg ed Eleonora de Fonseca Pimentel
Anno CCXXVI

Rifondato nel 2010
Direttore: Giovanni Di Cecca

Dopo l’IMU arriva la TARES Stampa
Scritto da Giovanni Di Cecca   
Venerdì 21 Dicembre 2012 15:37

Non  abbiamo neanche tirato il sospiro di sollievo per esserci accertati che la Fine del Mondo secondo i Maya è una bufala che già siamo alle prese con una nuova tassa: la TARES: TAssa Rifiuti E Servizi, la cui prima rata è prevista ad Aprile (guarda caso dopo le elezioni)

Come ogni anno, alla fine dell’anno, arriva la mazzata della tassa sui rifiuti, che in particolar modo a Napoli è tra le più care d’Europa ed è anche la città con servizio più scadente d’Europa (basti pensare solo alle crisi emergenziali che abbiamo avuto a Napoli negli ultimi anni)

La nuova tassa che sarà una comulativa della vecchia TaRSU (Tassa per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) a Napoli conosciuta come la tassa sulla spazzatura, e della TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) che era usata in alcuni comuni e non in tutti.

 

 

Questo nuovo balzello servirà a coprire il 100% dello smaltimento dei rifiuti (oggi al 79%) e, oltre a fare la solita cassa, servirà anche a mantenere la manutenzione dell’illuminazione pubblica, la polizia locale, il verde, la manutenzione delle strade. Per far fronte a questi servizi, i comuni imporranno un “extra” di 0,30€ – 0,40€ al metro quadro in più su tutti gli immobili (case, box, spazi parcheggio macchina, uffici, negozi, ecc) e saranno costretti a pagarla tutti, che si sia proprietari o fruitori.

Questo balzello, si trovava già nel decreto Salva Italia dello scorso anno dal Governo Monti, ma è figlia del Federalismo Fiscale del Governo Berlusconi IV.

Secondo un calcolo della UIL, la Tares finirà per pesare più dell'Imu già versata sulla prima casa: la famiglia "media" che abita nella casa "media" ha pagato 275 €uro di Imu, ma ne verserà 305 di Tares (la "vecchia" Tarsu si fermava a 225 €uro). 80 €uro (il 37,5 per cento) di spesa in più.

Sempre da un calcolo fatto dal sindacato, a Napoli la spesa media dovrebbe essere 427,80 €uro, la più cara d’Italia

«Se con l'IMU la stangata è stata certa, la Tares del 2013 non sarà da meno» commenta Guglielmo Loy, segretario confederale Uil.

Per le attività commerciali - assicura Confcommercio - l'aggravio medio raggiungerà la quota record del 293%. Prima rata di aprile a parte, la legge di Stabilità non fissa le altre tappe: numero, scadenza dei versamenti successivi ed eventuali conguagli saranno fissati dalle singole amministrazioni comunali.

A questo punto, però, sorge spontanea una riflessione che molti cittadini, alla fine di questo “bollettino di guerra” faranno: possibile che si deve tassare sempre il bene più importante che abbiamo in Italia, la casa?

Il mercato immobiliare, nelle parole di esprime Paolo Righi, Presidente Nazionale Fiaip: «Da più di un anno e mezzo l'investimento nel  mattone è stato scoraggiato nettamente dal Governo Monti a favore dell’investimento in prodotti finanziari. Le tasse sulla casa sono aumentate e hanno penalizzato oltre che gli scambi immobiliari,  il ceto medio e i piccoli risparmiatori».

Non solo, sempre il settore immobiliare, nelle compravendite, ha registrato un collasso per il quinto anno consecutivo, e le compravendite stanno segnando sempre di più il passo.

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
ISSN 2239-7035 (del 14 luglio 2011)
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