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La lotta, insensata e antidemocratica, contro la legge 194 Stampa
Scritto da Giancarlo Nobile   
Lunedì 18 Giugno 2012 19:00

Ci è stato inviato in redazione questo interessantissimo articolo della Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni che affronta lo spinoso tema della Legge 194/78 - Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione di gravidanza (che riportiamo integralmente a beneficio di chi volesse conoscerne il contenuto), e, in particolare, come questa legge dello Stato non venga ben attuata.

 

La lotta, insensata e antidemocratica, contro la legge 194

La violenza dei medici obiettori

Giancarlo Nobile

Coordinatore Consulta napoletana per la laicità delle Istituzioni


Poche settimane fa una chiassosa e colorata marcia di protesta si è svolta a Roma con lo scopo di abolire una legge dello Stato Italiano, la 194/78, che regolarizza l’interruzione volontaria delle gravidanze.

Ma coloro che si battono contro la 194 cosa vogliono? Vogliono che si ritorni alle 'mammane' che con intrugli pestilenziali e con i ferri delle calze facevano gli aborti per i poveri e vogliono far arricchire i medici criminali che per soldi, tantissimi soldi facevano gli aborti clandestini per la gente ricca.

 

Occorre premettere che in Italia non vi è nessuna legge a favore dell'aborto ma vi è una legge che regolamenta questa dolorosa esperienza delle donne prima di tutto, un legge che vuole che vi siano i consultori per aiutare le donne in questo traumatico passaggio. Tutto questo è stato fortemente combattuto e viene combattuto dal mondo cattolico e para cattolico, come le formazioni della destra anticostituzionale, si vuole tornare a come era prima, nel paradiso della ‘violenza’ verso le donne, la donna desogettivizzata, priva di dignità nel suo essere persona, nel suo essere pensiero, nel suo essere cittadina. Si vuol tornare alla donna ancella della chiesa che ascolta le sante parole ed accetta tutte le prescrizioni comportamentali dell’esegesi cattolica.

Questo universo che si batte contro la 194 è lo stesso  che ha bloccato le grandi riforme laiche, dunque di una democrazia compiuta, che si sono susseguite  negli anni ’70 del secolo scorso, come quelle degli asilo nido e del tempo pieno nelle scuole, quelle dell’apertura dei manicomi, come quelle del divorzio breve e via elencando, tutte riforme che toglievano penetrazione ideologica ed essenzialmente denaro per il Vaticano. Tutte riforme che avrebbero portato l’Italia a primeggiare socialmente, ma che l’opposizione, a volte svolta apertamente, ma moltissime volte esercitata subdolamente penetrando nei meandri del sistema, ha reso vane, inapplicabili, inutilizzabili.

La legge che regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza è sempre stata una di quelle riforme democratiche più contrastate e la più ipocritamente resa inefficace con l’invenzione degli Obiettori di Coscienza tra i medici e tra i paramedici. Le conseguenze di questo sono terribili e sono perfettamente descritte nel libro di Laura Fiore ‘Abortire tra gli obiettori’ edizione Tempesta, l’autrice ha vissuto in pieno il viaggio negli inferi degli Obiettori,  Laura è la protagonista dei fatti narrati con lucida consapevolezza.

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Il libro è una minuziosa cronaca dell’esperienza di Laura Fiore, un diario scandito da ipocrisia,  menefreghismo e leggi posticce, il tutto non tenendo in nessun conto della volontà di chi, con sofferenza, ha deciso di abortire.

Laura Fiore si trova a viaggiare in un labirinto che si dipana continuo e potenzialmente infinito scoprendone artifici e meccanismi che rimandano non a uomini che dovrebbero liberare dall’angoscia e dal dolore sia fisico e psichico i cittadini, ma addetti a far si che il labirinto si chiuda e serri come una maledizione divina chi si trova nella legittima, almeno per la sua coscienza e per la legge, condizione di dover interrompere una gravidanza. Un viaggio nell’orrore e negli errori voluti per farti sentire in colpa e maledire la tua consapevole volontà. Laura Fiore grida forte no a tutto questa orribile, meschina, ipocrita macchinazione, si senta pienamente cittadina e dunque pienamente responsabile delle sue scelte

"Abortire tra gli obiettori" diviene il paradigma di quest’Italia decadente che rincorre forsennatamente il passato e precipita nell’irrilevanza storica, economica e sociale. Chi legge il libro, dopo il fremito per la flessibile brutalità descritta, rimane con un fremito di rabbia ed una domanda pressante: ‘è possibile che ciò che è descritto compiutamente accade oggi in Italia?’ Si accade ed accade spesso, ed è tempo di fermare questa vergognosa prassi.

Il libro è correlato da articoli, riflessione, analisi sulla legge utilissime per comprendere sino in fondo il valore democratico della legge 194. Vi è alla fine una intervista al Prof. Carlo Flamini che con intelligenza delinea gli spazi e limiti di questa legge e costringe ad una riflessione forte per chi come lui è medico ma che ha scelto di essere Obiettore di Coscienza. Alla domanda se si possono costringere i medici obiettori a praticare l’aborto egli risponde. ‘No, ma si può costringerli ad andare a fare un altro mestiere. Io non metterei mai un medico Testimone di Geova a fare trasfusioni, e lui non lo chiederebbe mai’-

 

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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
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