LIBERTÀ |
EGUAGLIANZA |
MONITORE NAPOLETANO |
Fondato nel 1799 da Carlo Lauberg ed Eleonora de Fonseca Pimentel Anno CCXXVI |
Rifondato nel 2010 |
Il diritto e la blasfemia |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Sabato 22 Settembre 2012 01:18 |
Ad infiammare ancora l'Islam, dopo il film blasfemo sono ora le vignette satiriche del giornale francese Charlie Hebdo, che ha pubblicato (20-9-2012) una serie di vignette satiriche su Maometto in pose osé. Afferma il direttore del giornale Stephan Charbonnier, che firma con lo pseudonimo Charb: “Non possiamo fare caricature di Maometto in Francia? Certo che possiamo farlo. Possiamo fare vignette su chiunque in Francia. Non rimprovero a un musulmano di non ridere dei nostri disegni, ma non può venirmi a dire quali leggi seguire. Io rispetto la legge francese, non seguo quella del Corano”. Su questa affermazione non possiamo che fermarci e porre alla pubblica attenzione il seguente quesito: possono l’Europa e gli Stati Uniti d’America, che in secoli di guerre e confronti rinunciare a loro principio primo della libertà di espressione usando la scusa della Sicurezza Nazionale?
Charlie Hebdo del 19 settembre 2012 La Costituzione della Repubblica Italiana usa ben due articoli della parte fondamentale per rimarcare la libertà di espressione, e cita testualmente: Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Art. 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Analogamente, il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti cita: « Congress shall make no law respecting an establishment of religion, or prohibiting the free exercise thereof; or abridging the freedom of speech, or of the press; or the right of the people peaceably to assemble, and to petition the Government for a redress of grievances. » « Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione, o che limitino la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea, e di fare petizioni al governo per riparazione di torti » Quindi ogni singolo cittadino nel nostro Occidente ha il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero in qualsiasi forma. Ed ancora la Costituzione della Repubblica Federale di Germania, da cui eravamo partiti afferma: Art. 5. (I) Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi, senza essere impedito, da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d'informazione mediante la radio ed il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura. A sottolineare l’importanza di tale fondamentale libertà, anche nella Costituzione del Governo Provvisorio della Repubblica Napoletana, si sanciva, con ben tre articoli: Art. 3 – Ogni uomo ha dritto di esercitare tutte le sue facoltà fisiche e morali, come più gli aggrada, colla sola limitazione di non impedir gli altri a far lo stesso né disorganizzare il corpo politico cui appartiene. Quindi la libertà, che è per appunto l’anzidetta facoltà di adoperare tutte le sue forze come gli piace, coll’enunciata limitazione, è il secondo dritto dell’uomo. Questa distrutta, è distrutto l’uomo morale, poiché le facoltà che non si possono esercitare, divengono nulle. Art. 4 – La libertà di opinione è un diritto dell’uomo. La principale delle sue facoltà è la ragionatrice. Quindi ha il dritto di svilupparla in tutte le possibili forme; e però di nutrire tutte le opinioni che gli sembrano vere. Art. 7 – Quindi deriva il diritto di manifestare colle parole, cogli scritti, ed in qualunque maniera le sue opinioni e volizioni, purché non si turbino i dritti degli altri e quelli del corpo sociale.
A questo punto non possiamo che citare anche la parte della Costituzione Francese:
In sostanza, quindi tutte le Nazioni le cui costituzioni, figlie della Rivoluzione Americana del 1776 e della Rivoluzione Francese del 1789 che hanno nella Libertà e nell’Uguaglianza degli individui il loro fulcro affermano che ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee liberamente. Ce da domandarsi quindi, quanto siamo disposti a retrocedere da affermazioni così forti per le quali è stato versato tanto sangue nel corso dei secoli per non offendere tizio, caio o sempronio. Il problema della convivenza con altri popoli che hanno tradizioni e culture differenti è da sempre oggetto di discussione, ma può l’Occidente soccombere per causa di pochi sciagurati terroristi che usano la religione per altri scopi? Può la civiltà Occidentale che in figure come Abū l-Walīd Muhammad ibn Ahmad Muhammad ibn Rushd più noto in Occidente col nome di Aven Roshd e poi di Averroé che fece riscoprire al mondo Occidentale la sua cultura persa, soccombere da illetterati e blasfemi agitatori di folle che in nome di una presunta lettura del Corano, il più sacro dei libri con la Bibbia? Io credo che sia giunto il tempo di fare le distinzioni tra coloro che credenti si sentano offesi da un film di pessimo gusto (e a ragione protestano civilmente) e chi, per puri fini politici sfruttano qualsiasi pretesto per innescare una guerra fratricida. Ma è vero anche che nessuno, almeno in Occidente, può vietare ad un’altra persona di esprimere il proprio pensiero. Se ciò accadesse 223 anni di storia sarebbero cancellati in un batter d’ali |