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I battenti dei Riti Settennali di Guardia Sanframondi - Photogallery Stampa
Scritto da Giovanni Di Cecca   
Lunedì 28 Agosto 2017 00:30

L'Italia è un paese che ha tante caratteristiche, tanti borghi, tante tradizioni che servono a cementare l'appartenenza alla propria cittadina, ad essere compartecipe della vita di quel posto.

Guardia Sanframondi, piccolo comune tra Caserta e Benevento di poco più 5.000 anime, dal 1620 si effettua un rito ogni 7 anni, chiamato Rito Settennale, dove i penitenti o si frustano col disciplinare (frusta fatta da bacchette di ferro) oppure si battono il petto con una spugnetta di sughero con all'interno 33 spilli facendo uscire del sangue e disinfettando la ferita con del vino o aceto messo sulla spugnetta.

 


Le origini storiche di questa tradizione sono incerte e secondo alcuni deriverebbero da culti pagani precristiani; altri storici invece si rifanno al medioevo quando nel 1260 Raniero Fasani partì da Perugia in processione con dei disciplinati portandoli in tutta Europa.

Il documento storico più antico inerente ai Riti Settennali di Guardia Sanframondi risale però al 1620 anno in cui dopo una grave carestia la popolazione decise di portare in processione la Madonna Assunta, processione regolata successivamente da un vero e proprio contratto stipulato fra gli eletti dell'Universitas ed i Padri di San Filippo Neri il 23 maggio 1654.

La processione che avviene nella settimana dopo il 15 agosto, giorno dell'assunzione di Maria in cielo, ha il suo culmine nella giornata di domenica dove l'intero paese (e comuni limitrofi) sono accumunati da questa processione, che comprende i 4 rioni del comune: Rione Croce - Chiesa di San Rocco, Rione Fontanella - Chiesa di San Leonardo, Rione Piazza - Chiesa dell'Annunciata-Ave Gratia Plena, Rione Portella - Chiesa di San Sebastiano.

Infatti i battenti sono preceduti e succeduti dai Misteri, rappresentazione plastica degli episodi biblici, in cui viene sempre messo in risalto, in modo principale, il sacrificio.

Nel corso degli anni, la testimonianza del sacrificio, mi si consenta il termine, è stato "aggiornato" a temi e persone più vicino al nostro tempo.

Il Martirio di Edith Stein e Padre Massimo Kolbe nei campi di Sterminio Nazisti, Mons. Romero ucciso da un cecchino in El-Salvador nel 1980, il Carabiniere Salvo D'Acquisto che sacrificò la sua vita di 23enne per salvare decine di civili durante un rastrellamento nazista a Torre di Palidoro a nord di Fiumicino (RM) nel 1943, San Padre Pio, San Giovanni Paolo II e Santa Madre Teresa di Calcutta.

Ma il rito non è solo uno spettacolo che si osserva, o solo per persone anziane che hanno la mente legata ad antiche tradizione che sembrerebbero stridere con la nostra "modernità"

I Riti Settennali di Guardia Sanframondi, sono una "comunione di espiazione", un rito collettivo che inesorabilmente assorbe, e forse espia, anche chi viene da fuori (circa 100.000 presenze durante la settimana)

I Riti sono visivi: le rappresentazione delle figure plastiche, soprattutto di quelle più moderne, gli incappucciati che camminano e si battono col disciplinare o la spugnetta con gli spilli, il sangue rosso che alla luce solare di quell'altezza e di quella intensità esprimono la vita stessa dell'uomo

Sono una immersione uditiva (la campa che suona all'inizio della processione), il silenzio che accompagna i Misteri, il rumore del disciplinare di ferro che batte sulle spalle dei penitenti, del colpo di cannone che viene sparato per avvisare che la Madonna è partita dalla chiesa. E' il coro (almeno tre durante la processione) che con una piccola corona di spine (come gli altri penitenti in abito laico) cantano i canti religiosi, e sono l'unica voce al di fuori del silenzio e del disciplinare.

Sono un esperienza olfattiva forte, come l'odore del sangue misto all'aceto o vino che viene usato per disinfettare le ferite e che al sole della strada impregna tutta la cittadina di un odore forte, acre, penetrante, sgradevole che fa percepire il senso di penitenza patiscono i battenti e che accomuna tutti gli astanti.

I battenti, circa un migliaio di persone, si battono per ex voto, per devozione per grazia ricevuta o richiedente, ma soprattutto, per loro stessa ammissione, lo fanno in pubblico perché esiste una processione, ma non è del pubblico che hanno bisogno, perché è il momento estremo della comunione tra Dio ed il suo popolo, e sono una tradizione che passa di generazione in generazione.

Per chi ha potuto assistere, come è capitato a chi vi scrive, ciò che lascia stupefatti è la presenza di giovani che, contrariamente a quanto si pensa, sono molti (spesso dei comuni limitrofi che hanno assistito da piccoli a questa processione) che sono li a osservare, alcuni a pregare, a fare parte del rito di purificazione dei battenti e dei figuranti.

Una esperienza da vivere che rimane nel corpo e nell'anima, che avverrà di nuovo nel 2024.

 

Photogallery: I Riti Settennali di Guardia Sanframondi (27-08-2017)

Photo by Giovanni Di Cecca / MagnaPicture.com --- Archivio Storico dicecca.net - MONITORE NAPOLETANO


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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
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