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Itinerari - La suggesione della Casina Vanvitelliana al Tramonto - Photogallery Stampa
Scritto da Giovanni Di Cecca   
Giovedì 02 Gennaio 2020 15:19

Dopo i grandi conviviali pantagruelici di Natale e Capodanno, per chi ha ancora qualche giorno da trascorrere a Napoli, oltre le ormai consuete strade di San Gregorio Armeno, Via Toledo e Piazza del Plebiscito, ci sono dei tesori incantati che lasciano letteralmente senza fiato.

Una di questi, facilmente raggiungibile con la Cumana da Montesanto è la Casina Vanvitelliana al Fusaro, che assume un fascino spettacolare in queste serate di tempo buono, compreso l'ingresso del parco pieno di luci che lo rendono fiabesco.

 

 

Cenni Storici

A partire dal 1752 l'area del Fusaro, all'epoca scarsamente abitata, divenne la riserva di caccia e pesca dei Borbone, che affidarono a Luigi Vanvitelli le prime opere per la trasformazione del luogo.

Salito al trono Ferdinando IV gli interventi furono completati da Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi, che nel 1782 realizzò il Casino Reale di Caccia sul lago, a breve distanza dalla riva.

Questo edificio, noto come Casina Vanvitelliana, fu adibito alla residenza degli ospiti illustri, come Francesco II d'Asburgo-Lorena, che qui soggiornò nel maggio 1819.

All'interno dell'edificio furono accolti pure Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini e, più recentemente, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.

 

La Casina ed il Cinema

Famosa anche nel Cinema, La Casina Vanvitelliana compare nel film Ferdinando e Carolina, di Lina Wertmüller, nonché in Luca il contrabbandiere di Lucio Fulci (1980), e L'imbroglio nel lenzuolo (2009) con Maria Grazia Cucinotta.

È erroneamente diffusa, presso la tradizione napoletana e dei dintorni (Pozzuoli, Bacoli, Monte di Pròcida), la convinzione che essa sia stata la piccola casina-palafitta incantata della Fata dai capelli turchini (Gina Lollobrigida) nel celebre sceneggiato Le avventure di Pinocchio di Comencini del 1972.

L'errore deriva soprattutto dalla somiglianza alla suggestiva e romantica struttura a "casa-palafitta".

In realtà, gli esterni della casina incantata della fata del film sono stati girati, rispettivamente, presso le rive delle località, entrambe in Provincia di Viterbo, nel Lazio, delle vasche marine di Lido di Saline di Tarquinia (scena di quando vengono invitati i compagni di scuola) e del piccolo Lago di Martignano (scena della tentata impiccagione all'albero da parte del Gatto e la Volpe).

Ad un occhio più attento si nota che, sia la passerella pedonale di legno, sia la stessa casetta del film (peraltro costruite appositamente solo per le riprese dello sceneggiato ed oggi totalmente inesistenti) appaiono molto più piccole, e la stessa casetta del film risulta con una facciata in stile liberty, molto più semplice rispetto alla barocca Vanvitelliana.

 

Photogallery - Bacoli - Casina Vanvitelliana sul Fusaro - 01-01-2020

Photo by Giovanni Di Cecca / MagnaPicture.com --- Archivio Storico dicecca.net - MONITORE NAPOLETANO


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Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Napoli Num. 45 dell' 8 giugno 2011
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