Calendario Rivoluzionario Francese |
Il calendario rivoluzionario francese o calendario repubblicano francese (calendrier révolutionnaire français o calendrier républicain français) fu elaborato da una commissione scientifica alla quale parteciparono Joseph Louis Lagrange, Gaspard Monge, Joseph Jerôme de Lalande, Pierre Simon Laplace ed altri e presieduta da Gilbert Romme professore di matematica e fisica. La Rivoluzione Francese, dopo aver creato il Sistema metrico decimale ("Sistema metrico provvisorio", 1 agosto 1793), intervenne sul calendario. Così il progetto del "Calendario" fu presentato alla Convenzione nazionale il 20 settembre 1793 e utilizzato in Francia dal 24 ottobre 1793 al 1º gennaio 1806 e poi durante la Comune di Parigi nel 1871. Il calendario fu integralmente riformato soprattutto per accelerare la scristianizzazione della nazione[1]: quello gregoriano, infatti, ruotava intorno alle credenze della religione cattolica, considerata dai rivoluzionari francesi superstiziosa, tirannica. Il deputato Boissy d'Anglais alla Costituente: «Il cattolicesimo è servile per sua natura, al dispotismo per essenza, intollerante e dominatore, abbruttente per la specie umana, complice di tutti i crimini del re»[2]. Il calendario rivoluzionario esaltava invece quei valori cui ogni essere umano avrebbe dovuto aspirare, come la natura e la libertà. Un anno del Calendario Rivoluzionario era diviso in 12 mesi di 30 giorni ciascuno (360 giorni) più 5 (6 negli anni bisestili) aggiunti alla fine dell'anno per pareggiare il conto con l'anno tropico (365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi). Ciascun mese era diviso in tre decadi. I nomi dei mesi e dei giorni furono inventati dal letterato Fabre d'Églantine. Ogni nome di mese richiama un aspetto del clima francese (dicembre, "nevoso", la neve) o di momenti importanti della vita contadina francese (settembre, "vendemmiaio", vendemmia). Di fatto il Calendario, che nel progetto dei suoi creatori doveva essere universale, era invece fortemente legato al suo Paese d'origine. La corrispondenza di date è appresso riportata a titolo indicativo. In effetti varia leggermente da un anno all'altro, a causa della mancata coincidenza del giorno in più nell'anno bisestile. I dodici mesi del Calendario Repubblicano * Autunno (Rima in aire in francese, in aio in italiano)
* Inverno (Rima in ôse in francese, in oso in italiano)
* Primavera (Rima in al in francese, in ile in italiano)
* Estate (Rima in idor in francese, in idoro in italiano)
I sei giorni supplementari di fine anno, i Giorni Sanculottidi: * Giorno della virtù (17 settembre) I dieci giorni delle decadi: * Primidì Gli anni bisestili del Calendario rivoluzionario sono un argomento di grande dibattito, a causa delle situazioni contraddittorie che nascono dal far partire l'anno dall'equinozio d'autunno aggiungendo invece un anno bisestile ogni quattro anni come nel calendario gregoriano. Mentre gli anni III, VII e XI furono osservati come bisestili, e gli anni XV e XX fossero stati programmati come tali, non fu mai sviluppato un algoritmo per la determinazione dei bisestili dopo il XX. Sono ipotizzabili tre metodi di calcolo dei sestili. Il primo prevede l'"allineamento" al calendario gregoriano dal 1812 in poi. Il secondo ne recepisce i criteri (bisestili tutti gli anni divisibili per 4, ma non bisestili quelli divisibili per 100 e non per 400). L'ultimo ne formula di diversi (bisestili tutti gli anni divisibili per 4, ma non bisestili quelli divisibili per 128: un sistema lievemente più accurato del gregoriano).[3] L'abolizione del calendario repubblicano non permette di sapere quale metodo poteva venir preferito, e rende incerta la conversione fra le date gregoriane e le ipotetiche date repubblicane dopo l'anno XX. Il Calendario rivoluzionario, nato con la proclamazione della repubblica in Francia, venne poi adottato anche in Italia negli Stati creati da Napoleone. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Calendario_repubblicano_francese |