Museo del conservatorio di San Pietro a Majella |
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Domenica 16 Dicembre 2012 14:57 |
Il Museo del conservatorio di San Pietro a Majella è un museo ubicato all'interno dell'omonimo conservatorio che custodisce un'importante esposizione di strumenti musicali antichi appartenuti ad illustri personalità della composizione e dell'opera.
Oltre al museo sono presenti anche la biblioteca e l'archivio storico.
Il palazzo monumentale
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Il monumentale palazzo offre importanti testimonianze artistiche già a partire dal chiostro grande, raggiungibile non appena varcato l'ingresso, nel quale vi è collocata l'opera scultorea di Francesco Jerace del 1927 raffigurante Ludwig van Beethoven.
Dallo stesso chiostro, accedendo lateralmente al conservatorio, si giunge alle singole sale che lo compongono, caratterizzate da stucchi ed affreschi. Le principali sono: la Sala Bellini; la Sala Martucci (accessibile dal secondo più piccolo chiostro e nella quale vi è un affresco nel soffitto di Giuseppe Aprea raffigurante l'Allegoria della Musica e diversi ritratti fotografici nelle pareti di grandi personalità del mondo della musica); e la Sala Scarlatti (dedicata sia ad Alessandro che a Domenico, la più ampia dell'edificio e quella che prima era la sala capitolare del convento).
Il museo
Dallo scalone monumentale accessibile dal secondo chiostro, si giunge ai piani superiori, nei quali vi sono l'archivio storico, la biblioteca ed il museo del conservatorio, contenente una pregevole raccolta di cimeli di musicisti e compositori che hanno studiato nei precedenti istituti o in quello di san Pietro a Majella, oppure che sono passati comunque per la città. Il polo espone inoltre strumenti antichi di finissima fattura o utilizzati da illustri personalità, come il cembalo di Caterina II di Russia o una dei tre unici esemplari di arpetta in legno di pioppo costruita da Antonio Stradivari, nonché l'ultima giunta a noi, poi vi sono i pianoforti di Saverio Mercadante e di Sigismund Thalberg, le arpe Sébastien Érard, i violini, violincelli e viole della storica famiglia napoletana dei Gagliano, un clavicembalo del 1636 di Andreas Ruckers, il pianoforte di Domenico Cimarosa e Giovanni Paisiello e numerosi altri strumenti.
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La raccolta di strumenti in questione, costituisce la più numerosa e forse la più importante in Europa.
Completano le collezioni i ritratti di musicisti celebri, tra cui spiccano il Gioachino Rossini di Domenico Morelli, il Richard Wagner di Francesco Saverio Altamura e il Saverio Mercadante di Filippo Palizzi ed altri ancora. Arredano i corridoi anche numerosi busti di illustri musicisti e compositori eseguiti da Francesco Jerace, Tommaso Solari e Tito Angelini. Infine, vi è poi il calco in gesso della mano di Giuseppe Verdi, la porta decorata della camera di Francesco Florimo e Bellini e persino le bretelle di quest'ultimo.
La biblioteca
Tra i reperti storici presenti in biblioteca, vanno annoverati la rara raccolta diverse migliaia di pezzi tra manoscritti autografi di edizioni musicali del XVI secolo e raccolte di numerosi libretti d'opera. Tra gli autori interessati vi sono: Alessandro e Domenico Scarlatti, Giovanni Battista Pergolesi, Giovanni Paisiello, Domenico Cimarosa, Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi.
Il nucleo di testi presenti in biblioteca deriva anche dai quattro precedenti conservatori della città ed il suo arricchimento è dovuto anche grazie al re Ferdinando IV di Borbone, il quale, obbligò agli impresari dei teatri della capitale del regno di dare all'istituto di san Pietro a Majella una copia di ogni spartito di opera o commedia che sarebbe poi andata in scena. Inoltre, tale obbligo si estendeva anche agli spartiti di tutte le opere passate andate in scena al real teatro di San Carlo.
La biblioteca si sviluppa su due piani ed è caratterizzata da diverse tanze che si succedono tra loro. Queste prendono i nomi degli illustri allievi che sono legati al conservatorio: "sala Piccinni", "sala Jommelli", "sala Pergolesi", "sala Paisiello" eccetera.
L'archivio storico
Nell'archivio sono disponibili tutte le documentazioni riguardanti la vita del conservatorio, testimoniando con documenti certi e datati le tappe storiche che hanno dato vita alle fusioni dei quattro precedenti istituti musicali. |