Come si calcola la data di Pasqua |
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Scritto da Virginia Bellino |
Lunedì 09 Aprile 2012 10:49 |
Ma come si calcola esattamente la data della Pasqua?
Nel corso della storia, il calcolo di questa festa è stato sempre fonte di discussione e di scontro fra diverse correnti di pensiero, divergenza che si è risolta solo nel 325 d.C. (dopo Cristo) con il Concilio di Nicea. In questa occasione si vollero stabilire dei criteri fondati sui dati delle Sacre Scritture, con il desiderio di promuovere l’unità tra le varie chiese. Più precisamente, il concilio stabilì che la Pasqua cristiana sarebbe stata celebrata la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera (21 marzo) .
Ad esempio, se il 21 marzo è luna piena e cade di sabato, la Pasqua sarà celebrata il giorno seguente, ovvero il 22 di marzo; se invece il 21 marzo è domenica, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo). Questo è un classico esempio di “Pasqua bassa”.
D'altro canto, se si ha un plenilunio il 20 marzo, ovvero il giorno precedente all’equinozio di primavera, quello successivo si verificherà il 18 aprile, e se questo giorno fosse per caso una domenica occorrerebbe aspettare la domenica successiva, cioè il 25 aprile per celebrare la Pasqua. Questo è un classico esempio di “Pasqua alta”.
Ecco perché la Pasqua Cristiana può oscillare tra il 22 marzo ed il 25 aprile!!
All'interno del cristianesimo vi sono poi due regole differenti a seconda che si usi il calendario gregoriano (cattolici e protestanti) o quello giuliano (ortodossi). Queste due regole in alcuni anni danno la stessa data (e quindi tutti i cristiani festeggiano la Pasqua nello stesso giorno), in altri anni date differenti.
Per chi non conoscesse i suddetti calendari, diremo semplicemente che il calendario gregoriano è il calendario ufficiale della maggior parte dei paesi del mondo. Esso prende il nome da papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582. Si tratta di un calendario solare, cioè basato sul ciclo delle stagioni. L'anno si compone di 12 mesi di durate diverse (da 28 a 31 giorni), per un totale di 365 o 366 giorni.
Il calendario gregoriano è una modifica del calendario giuliano che era in vigore in precedenza. Il calendario giuliano, promulgato da Giulio Cesare nel 46 a.C (avanti Cristo), considerava la durata media di un anno di 365 giorni più 6 ore (e per questo ogni 4 anni si recuperano 24 ore con un anno bisestile).
In realtà gli astronomi di Giulio Cesare avevano sbagliato i calcoli di 11 minuti e 14 secondi. Piccola cosa, si potrebbe pensare! E invece non è proprio cosi, perché ogni 128 anni si accumula un giorno di ritardo: nel 1582 i giorni di ritardo accumulati erano addirittura 10!
Tutto questo probabilmente complicava la vita anche al Vaticano che cominciava ad avere problemi a fissare la data della Pasqua.
La data di Pasqua viene normalmente annunciata durante l’Epifania. Essendo una data mobile, ne consegue che anche tutte le altre festività ad essa connessa, variano di anno in anno: il Mercoledì delle Ceneri , la Quaresima, la Pentecoste, la Domenica delle Palme, la Settimana Santa.
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