Al Qaeda infiamma la furia integralista islamica contro l’Occidente |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Sabato 15 Settembre 2012 16:54 |
Mappa della Crisi in Medio Oriente dopo il Film "The Innocence of Muslim"
La crisi Mediorientale sembra non avere limiti. il film oltraggioso su Maometto sia solo un pretesto per cavalcare l’onda del malcontento nei paesi islamici verso, quello che l’Ayatollah Khomeyni chiamò, il Grande Satana. Sia l’ONU che i paesi occidentali hanno unanimemente condannato il film del fantomatico Sam Bacile. E anche il fantomatico regista, sembra sia stato arrestato. Avevamo, in un precedente articolo accennato sull’identità del regista. A Los Angeles, secondo quanto riportato dal Los Angeles Times, la polizia ha prelevato a Cerritos Nakoula Basseley Nakoula, il presunto autore del film che ha usato lo pseudonimo di Sam Bacile ed è sia sotto interrogatorio che sotto sorveglianza.
Ma ecco ritornare sulla ribalta Al Qaeda che in un comunicato del ramo Yemenita, proclama: «Chiunque incontri ambasciatori o emissari americani dovrebbe seguire l’esempio dei libici, che hanno ucciso l’ambasciatore Usa. Il film pubblicato in America insulta il nostro profeta Maometto, che la pace sia con lui, e fa parte della continua crociata contro l’Islam. Chiunque incontri ambasciatori o emissari americani dovrebbe seguire l'esempio dei libici, che hanno ucciso l'ambasciatore Usa»
Anche la lontana Australia non è esente da tensioni A Sidney centinaia di manifestanti che protestavano contro il film su Maometto si sono scontrati con la polizia, davanti al consolato americano ove si è radunata una folla di islamici, bambini compresi. La polizia è stata costretta a intervenire per allontanare decine di persone. I manifestanti si sono quindi trasferiti nel vicino Hyde Park dove gli animi si sono calmati. Intanto si registrano focolai di manifestanti in tutto il Sud-Est: Egitto, Libano, Nigeria, Kenya, Pakistan, Indonesia, Malaysia, Bangladesh, Iran, India, Pakistan, Afghanistan, Sudan, Mali, Marocco, Tunisia, Algeria, tutto il mondo arabo è in fermento Ce da chiedersi, però, se tutto questo fermento rivoluzionario antiamericano non sia dato solo dalla blasfemia del film (che nel principio della Libertà ed Eguaglianza è un condannabile, ma sicuramente non fino a rivolte così tragiche) o non sia una base (forse l’ennesima) che una parte del mondo arabo (quella terroristica stragista) usi per attirare a se liberi cittadini di fede islamica in una insulsa quanto stupida crociata contro l’Occidente. Di certo c’è che una rivolta così feroce per la blasfemia di un film non si è mai vista nel corso della storia. Va anche considerato che di film blasfemi, il cinema ne ha prodotti. Si pensi al satirico Brian di Nazareth dei Monty Pyton, film del 1979 che fu oggetto di critiche pesanti dal mondo cattolico e non solo, ma permise anche un certo dibattito e di dialogo sul tema dell’ironia nella religione. In Italia, la censura lo proibì per 12 anni, tant’è che uscì nelle sale ed in TV solo nel 1991 Ma ancora, sempre in ambito cattolico, sicuramente blasfemi possono essere considerati tutta una tipologia di film hardcore che hanno per oggetto religiosi in “atteggiamenti poco consoni all’abito”. Ma tutti questi film, a parte un forte sdegno non hanno mai prodotto alcun tipo di attacco verso nessuno, se non un forte ed acceso dibattito interno costruttivo in moltissimi casi. Ed è perciò da ritenere che un simile attacco alla Civiltà Occidentale, non sia da ritenersi solo una protesta contro un film bensì un ennesimo tentativo di instaurare una nuova “dittatura del terrore” come avvenne 11 anni fa nel 2001 dopo l’attacco alle Torri Gemelle di New York City.
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