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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Giovanni Di Cecca  
Martedì 08 Novembre 2011 22:22

Dopo tre anni il governo con la più ampia maggioranza della storia repubblicana, cade oggi nel primo pomeriggio.
Il quorum fissato per l’approvazione del Rendiconto generale del Bilancio è fissato a 311 voti alla Camera, e la conta si ferma a 308.

11 deputati del Centro Destra non votano. Si tratta di Roberto Antonione, Fabio Gava, Gennaro Malgieri, Giustina Destro, più Alfonso Papa (agli arresti domiciliari). Assenti anche gli esponenti del gruppo Misto Calogero Mannino, Giancarlo Pittelli, Luciano Sardelli, Francesco Stagno D'Alcontres e Santo Versace. Si è invece astenuto Franco Stradella, del Pdl.

Già dal weekend scorso si stavano facendo le consultazioni e la conta dei deputati che avrebbero appoggiato o meno il Governo.
Anche la storica deputata del Forza Italia – Pdl Gabriella Carlucci, due giorni fa (il 6 novembre 2011) lascia la casacca Pdl per aderire al gruppo dell’UDC di Casini.

Si conclude oggi un calvario politico che negli ultimi mesi ha visto un attacco speculativo della Finanza internazionale sul nostro paese a causa della scarsa credibilità delle Istituzioni nell’affrontare la crisi economica, nell’attuare le riforme strutturali necessarie, e soprattutto,  nella scarsa fiducia sia dei mercati che della politica estera sulla figura del Premier Berlusconi come capo di questo Governo.

Nel dopo voto, il Premier si è recato al Colle per conferire col Presidente della Repubblica Napolitano per rassegnare le dimissioni non appena sarà approvata la legge di stabilità.

Si apre, quindi uno scenario nuovo sul dopo Berlusconi.

Tanto il Centro Destra quanto il Centro Sinistra, allo stato attuale delle cose, sembrano non avere idee concrete su come affrontare la difficilissima situazione economica e questa crisi, all’apparenza al buio, sembra non avere uno sbocco certo.

Si sta parlando in queste ore di un cosiddetto “Governo Natalizio” guidato Angelino Alfano (ex Ministro della Giustizia), che possa traghettare il Governo all’anno nuovo ed al voto in primavera.

Solo ipotesi.

Le uniche cose certe sono l’approvazione della legge di stabilità entro il 18 novembre al quale seguiranno le consultazioni del Capo dello Stato per valutare la possibilità di trovare un nuovo governo.

In caso contrario si passa agli affari correnti e si fissa la data per una nuova consultazione elettorale, che potrebbe avere il sapore di un Referendum Pro o Contro il Cavaliere.

 

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