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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Giovanni Di Cecca  
Mercoledì 19 Dicembre 2012 12:14

Sono giorni convulsi quelli che sta attraversando il Governo dimissionato di Mario Monti.

Ieri alla Camera, il PdL ha frenato sull’approvazione della Legge di stabilita (o Finanziaria), che di conseguenza allunga la vita del Governo Monti e segue un allontanamento delle Elezioni Politiche 2013.

In un primo tempo di pensava il 17 febbraio 2013 (in concomitanza del Festival di Sanremo), ma proprio ieri (18-12-2012) il PdL ha chiesto uno slittamento di 1 o 2 settimane (24 febbraio o 3 marzo)

Ufficialmente è per studiare meglio le carte della legge Finanziaria che, nelle parole del capogruppo dei deputati del PdL Cicchitto: «il Senato ha arricchito di molti elementi».


Berlusconi, nel suo tour pre-elettorale per le varie TV italiane, a Porta a Porta del 18-12-12, sempre sulle elezioni affermava: «Sì. Abbiamo proposto il rinvio delle elezioni. Questa fretta di andare alle elezioni è una forzatura inutile»

La corsa del PD alle elezioni è data da due fattori: sfruttare le primarie e l’effetto mediatico scaturito, e battere sul tempo una riordinata delle file del Centro Destra, attualmente allo sbando.

C’è anche, poi il fattore firme che interessa tutte le forze politiche.

Infatti ogni partito che si presenta ad una nuova consultazione elettorale, se è già presente in Parlamento, allora non ha necessita di raccogliere le firme nei vari collegi elettorali, se invece è nuova ha necessità di raccogliere un certo numero di firme per poter presentare una lista elettorale.

Alla Camera c’è una legge che dovrebbe dimezzare il numero di firme richieste per poter presentare le liste.

Se non passasse questa legge, con l’attuale disaffezione degli italiani alla politica, molte liste potrebbero non essere presentate, a vantaggio esclusivo del PD, dove il suo elettorato attivo (iscritti e simpatizzanti che attivamente si prodigano per un partito), in base alle ultime elezioni primarie, possono raggiungere facilmente questo quorum

Nel frattempo il Premier Monti, ufficialmente non pensa a candidarsi, ma ci sono manovre dietro le quinte che indicherebbero un possibile Grande Annuncio in prossimità della scadenza della presentazione delle liste.

Secondo indiscrezioni, l’ossatura portante dovrebbe essere quella del raggruppamento promosso da Luca di Montezemolo, Andrea Riccardi, Raffaele Bonanni, Andrea Olivero

 

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