Statistiche gratis

Facebook Twitter Google + YouTube LinkedIn - Monitore Napoletano Feed del Monitore Napoletano
Instagram - Monitore Napoletano

Questo sito si serve dei cookie per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie. Ulteriori informazioni

 


La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Giovanni Di Cecca  
Mercoledì 07 Novembre 2012 17:40

Ebbene contro tutti i sondaggi il Presidente uscente Obama è stato riconfermato alla guida della Casa Bianca per altri 4 anni.

Dopo una notte spasmodica (negli USA e in Italia) nel quartier generale del Partito Democratico a Chicago nell’Illinois Obama pubblica su Twitter i seguenti post:

 

 

 

 

 

«This happened because of you. Thank you.» (Voi lo avete reso possibile. Grazie)

«We're all in this together. That's how we campaigned, and that's who we are. Thank you. –bo»

(Lo abbiamo realizzato insieme. Ecco come abbiamo fatto campagna elettorale ed ecco chi siamo.  Grazie)

 

E poi, in ultimo, pubblica una fotografia nel quale abbraccia la moglie Michelle, che secondo l’NBC è la più ritwittata di sempre con le parole

«Four more years» (Quattro anni ancora).

 

Sull’altra sponda Mitt Romney, nel quartier generale dei Repubblicani a Boston nel Massachussets, ammette la sconfitta nella corsa alla Casa Bianca, tra i fischi dei suoi supporters che mal hanno sopportato di vederlo congratularsi con il vincitore. «Questo è tempo di grandi sfide per l'America e prego che il presidente abbia successo nella guida del Paese»

Non una parola sul suo profilo Twitter della sconfitta.

È strano, come a differenza con le altre elezioni pre Obama, dove le informazioni venivano date con i tradizionali mezzi di comunicazione come giornali, tv e web, dal 2008 ad oggi la stanno facendo da padrone i social network.

4 anni fa la campagna elettorale di Obama fu orientata tutta verso l’uso del neonato Facebook e si intuì già la portata che i social network avrebbero dato al futuro della comunicazione sia in fase elettorale che, come accaduto poi, a quel movimento chiamato Primavera Araba che in pochi mesi e con l’uso di Facebook ha scardinato alcune delle vecchie dittature nell’area del Medio-Oriente.

4 anni ancora, quindi, 4 anni per continuare la strada intrapresa.

Ma come funziona il metodo elettorale Americano e come si stabilisce come uno Stato è in bilico per la vittoria dell’uno o dell’altro schieramento?


Il Collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America

Il Collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America (in inglese: United States Electoral College) è il corpo costituzionale che elegge il presidente e il vice presidente degli Stati Uniti d'America.

L'elezione del Presidente degli Stati Uniti e del Vice Presidente avviene, infatti, mediante una procedura di secondo grado come disciplinato dall'articolo 2 - sezione 1 della Costituzione statunitense e modificato nel 1804 con la ratifica del 12º emendamento e nel 1961 con la ratifica del 23º emendamento.

Secondo la procedura attuale, ogni quattro anni, gli elettori di ciascuno Stato della federazione eleggono un certo numero di grandi elettori: numero che deve essere pari al numero complessivo di membri del Congresso degli Stati Uniti che quello stesso Stato elegge. Poiché ad ogni Stato è concesso un numero di membri della Camera dei Rappresentanti diverso e in proporzione alla propria popolazione - ma comunque almeno uno - e un numero fisso di due senatori il numero di grandi elettori varia da stato a stato, ma mai meno di tre. Tre sono anche i grandi elettori che hanno diritto di eleggere gli abitanti del distretto federale di Washington che, paradossalmente, fino all'approvazione del 23° emendamento, non appartenendo ad alcuno Stato erano esclusi da ogni procedura elettorale.

L'elezione dei delegati avviene il martedì successivo al primo lunedì di novembre nel cosiddetto Election Day. Ogni Stato è libero di determinare i criteri del sistema elettorale, purché diretto, con cui eleggere i propri grandi elettori. Quarantotto stati hanno optato per un sistema detto winner-takes-all per cui la lista di candidati che ottiene il maggior numero di preferenze viene eletta in blocco; solo Il Nebraska e il Maine hanno un sistema diverso.

Il criterio che ha fissato la data dell'Election Day, così elaborato nella sua definizione: il martedì successivo al primo lunedì di novembre, è spiegabile con ragioni storiche. Fu cura dei padri fondatori della federazione garantire la massima partecipazione politica degli elettori della nuova Unione. Questi erano per la maggior parte proprietari terrieri - essendo l'accesso al voto anche legato al censo - i quali non potevano dedicarsi che in tardo autunno alla vita politica, dato il calendario dei lavori agricoli e la scarsa percorribilità delle vie di comunicazione in inverno. La Costituzione degli Stati Uniti rimanda ad una legge federale la determinazione di una data precisa e questa è stata fissata nel 1845 nei primi giorni di novembre cioè in un periodo in cui si presumono compiute le attività di raccolto e in genere legate alla agricoltura, ma in cui le condizioni meteorologiche sono ancora accettabili. La scelta di non votare di domenica è invece dovuto alla volontà di non interferire con le pratiche religiose del riposo festivo, molto sentite in ambiente puritano. Di domenica era inoltre da escludere che gli elettori si mettessero in viaggio per raggiungere i centri urbani sede di seggio; al viaggio a cavallo era quindi dedicato il giorno di lunedì, e il martedì successivo i cittadini avrebbero potuto compiere la loro scelta. Benché ora tali ragioni non siano più valide non si è mai considerato necessario modificare la data dell'Election Day.

Il motivo, invece, del perché non si voti "il primo martedì di novembre", bensì "il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre" si deve ricercare nella festività di Tutti I Santi, giorno festivo, nel quale si è pensato di evitare di fissare, come per la domenica, l'afflusso ai seggi dei cittadini americani. Forse ha influito anche la vigilia, Halloween, dedicata a scherzi, mascheramenti e vivacità nelle strade. Insomma, si può votare, nei vari anni previsti, dal 2 all'8 novembre.

I grandi elettori così designati si riuniscono quindi ciascuno nella capitale dei rispettivi Stati - non quindi in un unico grande collegio - il lunedì dopo il secondo mercoledì di dicembre e procedono alla elezione del Presidente e del Vice Presidente, o meglio esprimono i propri voti per uno dei ticket candidati alla presidenza degli Stati Uniti. Conclusa tale procedura della riunione viene redatto un puntuale verbale che viene inviato a Washington.

Il 6 gennaio il Congresso degli Stati Uniti a camere congiunte procede alla apertura della buste e al conteggio dei voti che ciascun grande elettore ha espresso. I candidati che raggiungono la maggioranza dei voti elettorali sono eletti alla carica di Presidente e Vice Presidente.

Il fatto che il candidato vincente sia già noto al termine dell'Election Day è dovuto al fatto che le liste di candidati a grande elettore nei singoli stati della federazione sono esplicitamente collegate ai candidati alla presidenza e vice presidenza. Ogni elettore cioè voterà per una lista che è espressione di un candidato del suo partito, e la vittoria di quella lista garantirà che i grandi elettori siano espressione del partito e ne voteranno i candidati alla presidenza e vice presidenza. In alcune occasioni si è verificata l'eventualità che un eletto in una lista di grandi elettori si sia poi rifiutato di votarne il candidato o addirittura ne abbia preferito l'avversario. Infatti nella costituzione non sono presenti obblighi per cui un grande rlettore debba votare il candidato che rappresenta. In 26 Stati e nel District of Columbia ci sono leggi statali che prevedono sanzioni amministrative o penali per l'elettore che non rispetta il proprio mandato (nel Michigan, Carolina del Sud e Carolina del Nord è previsto l'annullamento del voto e la sostituzione del grande elettore), mentre in 24 Stati non ci sono leggi che obbligano il grande elettore.


 

Ultime Notizie

Menu sito

Utilità

I luoghi archeologici della Campania

Clicca sulla Provincia di interesse

Benevento Caserta Napoli Avellino Salerno