Ci è giunta in redazione la recensione di questo libro, scritto dal collega Angelo Amato de Serpis, che prende spunto dai resti di due persone ritrovati del Villaggio Preistorico di Nola che assistono, inermi, all'eruzione del Vesuvio di 4000 anni fa, vivendo, appunto il loro ultimo giorno.
Di seguito è riportato parte della prefazione del Prof. Aniello Montano dell'Università di Salerno
IL GIORNO SENZA DOMANI (Albus Edizioni)
Un racconto giovane, dal sapore antico, che ci porta tra le rovine... del Villaggio Preistorico di Nola e le fa “parlare”, quasi come ci fossero delle anime sotto le ceneri.
Con una narrazione avvincente, dal ritmo concitato che ripercorre scene verosimilmente vissute, l’autore ci porta indietro nei secoli. Attraverso la descrizione di un sogno ci fa rivivere i momenti tormentati di una disperata fuga al riparo dalla furia della natura. Il protagonista, Achem, tenta tenacemente di mettere in salvo sua moglie e suo figlio dalle avidi lingue di lava che stanno ricoprendo e bruciando la terra. Una famiglia che, come tante altre, conduceva una vita umile ma felice, fino al momento dell’eruzione del Vesuvio, in un giorno che, purtroppo, sarà per loro senza domani…
Un libro che fa tenere il fiato sospeso dall’inizio alla fine della lettura, e dopo averlo chiuso lascia la sensazione di avere accanto i protagonisti, come amici di oggi e testimonianze del passato.
"Racconto avvincente e di intensa drammaticità, che, pur nella sua asciuttezza, mette in chiaro il dramma eterno della vita umana, la lotta contro le forza distruttive della natura a volte “matrigna” e la persistente “fatica” della mente umana nel desiderio-bisogno di dare un senso razionale alle alterne e imprevedibili vicende della storia
(dalla prefazione di Aniello Montano)