Mohammad Rachid Kabbani ha ringraziato il pontefice per la condanna dell'iniziativa che offende la fede ed ha dichiarato che " ogni attacco ad un cristiano è un attacco all'Islam"
Si è fatto riferimento al film "The Innocence of Muslims" nel corso del colloquio che si è svolto questa mattina tra il Papa e alcuni leader religiosi musulmani.
Dopo l'incontro con le massime cariche dello Stato e prima di il discorso allargato ad esponenti del mondo politico, diplomatico intellettuale e religioso del Libano, Benedetto XVI ha avuto, nel palazzo presidenziale di Baadba, uno specifico iappuntamento con alcuni leader delle comunità musulmane (sunniti, sciiti, drusi e alauiti).
All'incontro erano presenti anche il patriarca maronita Bechera Rai, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il nunzio apostolico in Libano Gabriele Caccia e il cardinale presidente del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso Jean-Louis Tauran.
In particolare, il mufti sunnita Mohammad Rachid Kabbani - assente ieri alla cerimonia di benvenuto all'aeroporto perché, ha spiegato, impegnato nella preghiera - ha consegnato al Papa un messaggio di cinque pagine. "Ogni attacco ad ogni cristiano è un attacco all`islam", si legge nel testo, riportato dalla stampa libanese. "Cristiani e musulmani di una nazione hanno stessi diritti e doveri".
Il portavoce vaticano, Lombardi, ha poi espresso nel corso di un briefing apprezzamento per le parole pronunciate dallo sceicco nel corso del colloquio col Papa, sottolineando, in particolare, i punti toccati dall'esponente musulmano: l'importanza che i cristiani restino in Medio Oriente, la necessità di passare dalla convivialità alla comunione tra fedi (concetto espresso da Benedetto XVI e fatto proprio da Kabbani).
Infine - in riferimento al film statunitense che sbeffeggia il profeta Maometto e che ha innescato proteste nel mondo musulmano - i leader musulmani hanno ringraziato per la condanna che il Vaticano ha fatto alcuni giorni fa per tutte le iniziative che offendono i simboli religiosi.