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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Giovanni Di Cecca  
Sabato 28 Settembre 2013 18:41

E fu così che finì la più chiacchierata e, forse tra le più brutte, America’s Cup della storia.

Ovviamente niente di nuovo vince Oracle Team, ma come è andata dopo i buoni auspici dell’America’s Cup qui a Napoli?

In effetti i challangers che si sono sfidati nelle World Seris, per poi risfidarsi contro il defender Oracle Team, erano un bel po’ a quello che si è visto a Napoli, Luna Rossa, Artemis Racing, Emirates New Zeland, Cina Team, J.P Morgan BAR, Energy Team.

 

 

Ma a causa delle cause legali innescate da Larry Ellison (patron di Oracle Team), e soprattutto il costo delle imbarcazioni costosi oltre ogni limite (gli AC 75 scheggiano a 45 nodi/ora pari a circa 90Km/h), hanno scoraggiato gli investimenti da parte degli altri team che avevamo visto a Napoli.

Artemis Racing alla fine si è tirata indietro e come challangers che si sono sfidati per accedere alla fase finale della America’s Cup sono rimarsi Emirates e Luna Rossa.

Non c’è stata proprio gara. L’imbarcazione di Patrizio Bertelli ha perso 7 a 1 contro i kiwi di Emirates News Zeland.

Se la Louis Vuitton Cup è stata molto deludende dal punto di vista dello spettacolo, chi  è riuscito a resistere fino alla fine ha vista un ribaltamento della gara a favore degli americani quando tutto sembrava perso.

I Kiwi riescono ad arrivare a 8 a 1 su Oracle.


Ma nella rimonta più straordinaria della storia della Coppa America, Oracle messo nell’angolo riesce ad uscire dall’angolo e ad azzeccare le regate fino ad uno storico 9 a 8 sui Kiwi.

«È stata una regata fantastica, non sarebbe potuto essere altrimenti - ha detto Spithill, vincitore di due America's Cup - Eravamo in rimonta, e i ragazzi hanno mostrato grande cuore. Da solo puoi non essere nessuno, ma quando sei insieme a un team del genere, diventi un grande. Eravamo sotto otto a uno, sembravamo spacciati, ma i ragazzi non hanno mollato. Grazie a San Francisco per questa giornata indimenticabile».

«È stato un match meraviglioso - ha detto il Regatta Director, Iain Murray, in America's Cup dal 1983 - La situazione era simile, ma in fondo molto diversa, da quella in cui si era trovata Australia II nel 1983. Lì si partiva da un passivo di tre regate. Inoltre, a inseguire era lo sfidante, non il defender»

Finisce così la 34° America’s Cup che ha visto per due anni consecutivi Napoli tra le città (e pubblico) protagoniste.

Per gli amanti della vela classica rimane comunque l’amaro in bocca per la perdita delle imbarcazioni classe America’s Cup, come Azzurra, il Moro di Venezia, Luna Rossa che hanno fatto sognare l’Italia in quelle giornate di regate.

 

 

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