L'autopsia eseguita oggi è «un'attività interlocutoria che non può dare risposte definitive».
Così il prof. Enrico Marinelli e la dott. Luisa Regimenti dopo l'autopsia sulla salma di Pino Daniele. Per avere un quadro completo saranno necessari «ulteriori accertamenti sui prelievi con esami istologici e di altra natura».
«L'autopsia ha evidenziato quello che ci aspettavamo sulla pregressa malattia: una cardiopatia importante ed una condizione di compenso funzionale precaria» ha detto il professore Marinelli.
«Bisogna stabilire - hanno sottolineato i medici - che nel momento critico in cui Pino Daniele ha avuto il malessere poteva essere soccorso o meglio o no».
Gli esami saranno completati entro 60 giorni. I consulenti rispondendo alle domande dei giornalisti hanno confermato che la salma del musicista sarà cremata ma non sono in grado di precisare se in giornata stessa.
Pino Daniele si sarebbe potuto salvare con un intervento più tempestivo? «Sarebbe prematuro e senza alcuna oggettività dirlo adesso» ha sottolineato Vittorio Fineschi, medico legale che fa parte del Collegio dei consulenti del pubblico ministero che ha eseguito l'autopsia sulla salma del musicista.
L'esame è cominciato intorno alle 12 nell'obitorio dell'Istituto di medicina legale del Policlinico di Napoli l'autopsia sulla salma di Pino Daniele.
L'esame è stato eseguito dai consulenti incaricati dai pm di Roma che hanno avviato un'inchiesta per l'ipotesi di omicidio colposo.
All'autopsia hanno partecipato anche consulenti della moglie di Pino Daniele Fabiola Sciabbarasi.
A quanto risulta, non vi sono consulenti di persone eventualmente indagate, a conferma che allo stato l'inchiesta è contro ignoti.
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