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Scritto da Virginia Bellino  
Mercoledì 12 Settembre 2012 18:38

altL'attività sportiva viene ormai da molti anni usata in psichiatria e psicologia come strumento di indagine e di studio della personalità, e soprattutto con scopi terapeutici. Lo sport dà infatti la possibilità di scaricare tensioni e superare blocchi, rafforzando il carattere e le abilità.

L’attività sportiva, in passato è sempre stata espressione di forza e vigore, caratteristiche  inizialmente riferite soltanto all'uomo giovane, sano e di sesso maschile.

Fortunatamente, con il passare del tempo,  pregiudizi di questo tipo sono stati ampiamente superati e nello sport sono state incluse in un primo momento le donne, in seguito gli anziani ed infine anche i disabili.

In particolare, attraverso lo sport, i disabili possono trovare una sorta di riscatto dalle proprie limitazione fisiche e una rivendicazione delle proprie possibilità, e questo è quanto è stato mostrato ampiamente dalle immagini della XIV PARALIMPIADE da poco conclusasi a Londra.

Chi ha avuto modo di seguire le gare paralimpiche in loco, oppure attraverso le immagini proposte da Rai Sport 1 (per la prima volta in televisione in Italia), si è trovato davanti atleti che, con pazienza, perseveranza, fierezza ed indomita volontà, hanno saputo dimostrare al mondo che non bisogna mai arrendersi, che anche quando la vita ha in serbo dure tempeste, non tutto è perduto e se lo si desidera veramente, può ancora esserci il modo per sorridere e per rendere reali i propri sogni.

 

 

Non è forse un sogno che una persona non vedente possa nuotare forte come un delfino o che qualcuno senza più le gambe corra più veloce del vento?

Ebbene, lo sport può fare in modo che tali sogni siano ancora possibili.

Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ha espresso la speranza che, attraverso le Paralimpiadi, magari molti ragazzi e ragazze potessero scoprire che non si devono isolare dal mondo solo perché disabili, e che dunque lo sport può essere un modo per cambiare (naturalmente in meglio) la propria vita.

E naturalmente, questo sarebbe un bell’auspicio  da veder realizzare, come pure potrebbe essere utile e soprattutto istruttivo per molti, il dedicare una maggiore attenzione a questo argomento, cosi da consentire che più persone possano scoprire lo sport come maestro di vita.

E in parte, le paralimpiadi di LONDRA 2012 hanno forse contribuito a rendere questo auspicio più vicino, perché i numeri e le stime finali hanno dimostrato che questa edizione dei Giochi Paralimpici è stata la più seguita degli ultimi tempi, riscuotendo un enorme successo di pubblico e facendo spesso registrare il tutto esaurito di biglietti in ogni ordine e grado, esattamente il contrario di quanto accadde a Pechino 2008, dove gli atleti si trovarono spesso a gareggiare in stadi mezzi vuoti.

Che sia l’inizio di una nuova consapevolezza? Naturalmente speriamo di si!

 

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