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Scritto da Giovanni Di Cecca  
Lunedì 09 Maggio 2022 10:21

Guerra in Ucraina Giorno 75

Abbiamo affermato su queste colonne che la Guerra Lampo di Puntin si è smorzata nel giro di pochi giorni, e che la Resistenza Ucraina, con le unghie, con i denti ed un po' d'aiuto da parte dell'Occidente, ha dato gravissime perdite all'esercito russo.


In cifre (secondo l'esercito di Kiev): 25.500 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione, l'abbattimento di 199 caccia, 156 elicotteri e 360 droni, la distruzione di 1.130 carri armati russi (compresi i T-14 di ultima generazione e "mai visti prima", 509 pezzi di artiglieria, 2.741 veicoli blindati, 92 missili da croceira, 179 lanciamissili, 12 navi (compresa l'ammiraglia Moskva e forse la Admiral Makarov, fiore all'occhiello della flotta russa), 1.961 tra veicoi e cisterne per il trasporto di carburante, 86 unità di difesa antiaerea.

A questo vanno anche aggiunti circa 12 generali e quasi il Generale in Capo Valerij Gerasimov (uno dei tre con Putin ed il Ministro della Difesa Schoigu ad avere i codici di lancio nucleari), colpito ma non ucciso.

Nella parata di oggi che ricorda la vittoria della Russia sulle forze Naziste e Fasciste della II Guerra Mondiale, Putin sperava di portare al suo popolo notizie di una vittoria ed una "denazificazione" dell'Ucraina e l'annessione della stessa.

I fatti ci dicono (da quanto apprendiamo dagli inviati sul campo delle varie testate giornalistiche come RAI, La7, e photoreporter indipendenti), che più di una denazificazione si sta facendo una guerra molto novecentesca fatta da trincee, assalti e massacri.

Si i massacri che Putin, ovviamente, ha omesso fatte dalle truppe  russe su cittadini inermi, con fosse comuni sparse in tutto il territorio, partendo  dalla più famosa  di Bucha passando per il teatro di Mariupol (dove era stato scritto in russo che c'erano bambini), per non parlare della stessa città, ormai passata alla storia come Città Martire di Mariupol, letteralmente rasa al suolo e dove resiste ancora il Battaglione Azov nella omonima acciaieria tra le più imponenti d'Europa.

Anche il Battaglio Azov, costituitosi spontaneamente come gruppo paramilitare nazionalista di estrema destra a febbraio 2014, nelle prime fasi della guerra del Donbass, è il nemico dichiarato di Putin che vuole abbattere, sta reggendo nelle accierie Azovstal.

Ma veniamo al discorso di Putin:

«Mi rivolgo alle nostre forze armate e alle milizie del Donbass: voi combattete per la sicurezza patria e per il futuro», affinché «non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti». «L'orrore di una guerra globale non si deve ripetere» ha aggiunto

«L'Occidente preparava l'invasione dei nostri territori» ha dichiarato per motivare l'invasione dell'Ucraina e inquadrarla come «preventiva». Per Putin «è stata una misura necessaria e assolutamente giusta, la decisione di un Paese sovrano autonomo e forte».

«La Russia ha chiesto di avere un dialogo sicuro con l'Occidente. I paesi della Nato non hanno voluto ascoltarci e questo significa che avevano piani diversi» ha proseguito.

Poi, però: «Sappiamo che ai veterani americani che volevano partecipare alla parata a Mosca è stato effettivamente vietato di farlo. Ma voglio che sappiano che siamo orgogliosi delle vostre imprese, del vostro contributo alla vittoria comune. Onoriamo tutti i soldati degli eserciti alleati: americani, britannici, francesi, membri della resistenza, soldati coraggiosi e partigiani della Cina, tutti coloro che hanno sconfitto il nazismo e il militarismo ».

Lo Zar ha augurato pronta guarigione ai soldati feriti e ha detto di aver firmato un ordine esecutivo per dare un «sostegno» ai «figli dei compagni caduti».


Rispetto al 24 febbraio 2022, data di inizio di questa "Operazione Militare Speciale" nella mente di Putin, Guerra di Conquista dell'Ucraina nei fatti, la narrazione che ha dato lo Zar è quella di "prendersi" i territori che aveva già preso nel blitz del 2014.

Di fatto la sua prima idea di si è ridimensionata.

Ma perché?

Probabilmente i dati di guerra tra caduti e perdite di macchinari, per non parlare della schiaffo avuto con la Moskva e la tenacia di Zelensky che non è fuggito (come anche proposto dalla NATO e dall'Europa), hanno ribaltato tutto il piano che era quello di andare, prendere a schiffi Zelensky e portare una vittoria schiacciante in patria.

A questo, andrebbe anche agginto gli effetti che le sansioni sembra stiano facendo sui mercati russi, tenuti in vita artificialmente dalla brava ed efficace Presidente della Banca Centrale Russa (dimissionaria) Elvira Nabiullina, ma che per quanto possa fare, non può reggere ancora a lungo il Default dato tutte le agenzie di rating.

In particolare la S&P (Standard & Poors) ha declassato ulteriormente il rating sulla Russia da CC a SD, ovvero default selettivo: "S&P Global Ratings ha portato la Russia in default sul rating del debito estero dopo che il governo ha tentato di effettuare un pagamento su un'obbligazione in dollari agli investitori in rubli. L'agenzia ha giustificato la mossa dicendo che non si aspetta che la Russia sia in grado di convertire i pagamenti in rubli effettuati in dollari entro il periodo di grazia di 30 giorni consentito. Ciò è in parte dovuto al fatto che è probabile che le sanzioni alla Russia aumenteranno ulteriormente nelle prossime settimane, ostacolando la volontà e le capacità tecniche del Paese di onorare i termini e le condizioni dei suoi obblighi nei confronti dei detentori di debiti esteri. La società di rating è stata la prima a dichiarare il paese in default. Tutte le valutazioni sono state successivamente ritirate. In generale, un rating creditizio viene utilizzato da fondi sovrani, fondi pensione e altri investitori per valutare il merito di credito della Russia, avendo così un grande impatto sui costi finanziari del paese. Questa pagina include il rating del debito pubblico per la Russia come riportato dalle principali agenzie di rating del credito."


Nel suo discorso, breve, ha dato due indicazioni, la prima è che il suo interesse sembra essersi fermato al Donbass, e che non è interessato ad una escalation globale aprendo a dialoghi di pace, pur usando una retorica degna di Leonid Breznev.

Il motivo, potrebbe essere addotto alle informazioni di intelligence interne, dove il malumore per i caduti e per le "sconfitte" russe inizia a serpeggiare tra la popolazione russa (sembra che tra i soldati il morale sia talmente basso, da autosabotarsi, secondo quanto riportato dall'intelligence ucraina) e soprattutto dalle elite che stanno vedendo moderere in modo energico le sansioni ai pratrimoni personali.

Anche il fatto di non far sfilare gli aerei che dovevano fare la Z simbolo dell'invasione Russa e far sorvolare il Doom's-Day-Airplane, l'aereo fine di mondo senza finestrini che dovrebbe portare in salvo il comando russo per gestire il conflitto in caso di attacco nucleare alla Russia, addotto a motivi meteo (c'era il sole sulla Piazza Rossa a Mosca), potrebbe essere un malcelato tentativo di dialogo in "linguaggio putinese" di trovare una exit-way per lui e la Russia da questo conflitto che sta diventanto una seconda Afghanistan per loro.

I giorni della II Guerra Mondiale sono stati 2.194 con decine di milioni di morti su tutti i fronti, oggi ci troviamo a 75 giorni di guerra e decine di migliaia di morti.

Forse una svolta in questo inutile massacro nel cuore dell'Europa?

Forse la paura di una carestia per loro e per il resto del mondo?

O solo un cambio di strategia per guadagnare tempo e riconfigurare le truppe?

Secondo gli 007 di Sua Maestà Britannica,  "il 25% delle forze militari russe è fuori uso”.

Conti alla mano si tratta di un quarto dei 120 battaglioni tattici, che a loro volta costituiscono il 65% del potenziale totale di terra russo.

Secondo il Presidente del CESI Andrea Margelletti, ci vorranno anni per ricostruire le forze armate russe.






 

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