(da ilroma.net) NAPOLI. «Questo problema della spazzatura lo dobbiamo risolvere. Dove vado, dalla Cina a New York, sono il cardinale della monnezza». Così si è espresso oggi l' arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe all'Istituto Pascale, rispondendo alla domanda di una studentessa sul problema della tutela dell'ambiente e dei rifiuti.
«Stiamo cercando - ha detto il cardinale - di attrarre l' attenzione di tutti su questa realtà perché il Giubileo significa anche far aprire gli occhi, ma nessuno può risolvere da solo i problemi. È necessaria - ha aggiunto - la corresponsabilità di tutti e ognuno deve fare la propria parte». «Troppe - ha proseguito Sepe - le parole che sono state dette, noi non ce la facciamo più».
L'auspicio del cardinale e l'invito alle istituzioni presenti in sala affinché «Napoli si faccia una bella lavata perchè la città si deve presentare al mondo con il suo volto più bello quello della cultura e dell'arte».
La prima delle quattro porte della città di Napoli è stata aperta nel tardo pomeriggio. Porta San Gennaro, la più antica secondo la tradizione, riapre, restaurata, nella giornata dedicata al Giubileo per Napoli, voluto dal cardinale, per il riscatto della città.
«È la porta della condivisione, della solidarietà - ha detto Sepe - apriamo la porta per far entrare la giustizia, per riconsegnare Napoli ai suo abitanti nella veste della convivenza civile». Quella di San Gennaro, nelle parole del presule, è anche la porta della «compassione come nuovo sole che illumina la nostra realtà». Un messaggio di speranza, quello di Sepe, nella Giornata del Malato, «per aprire il nostro cuore» così che «Napoli si apra a nuova vita». Il messaggio di speranza, il richiamo alle responsabilità lanciato da Sepe qualche tempo fa, sono cose che, sottolinea il governatore della Campania Stefano Caldoro «abbiamo condiviso fin dall'inizio».
«Il richiamo alla solidarietà diventa elemento per un forte riscatto - ha affermato il presidente della giunta campana - Bisogna percorrere questa strada e mettere in atto azioni concrete».