1 famiglia su 5 dichiara spese incoerenti con quelle che sono le dichiarazioni dei redditi, ovvero il 20% pari a 4.3 milioni di famiglie italiane.
In 1.000.000 di casi, a fronte di una dichiarazione di redditi quasi nulla, vi è una spesa a dir poco sospetta.
Sempre secondo i dati dell’Agenzia la maggior parte di questo scompenso sarebbe emerso incrociando i dati del lavoro autonomo.
«È già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile» ha detto Befera riconoscendo che si tratta di uno strumento per «stanare l'evasione» ma che sarà utilizzato «con la massima prudenza e soltanto per differenze eclatanti» tra le spese e i redditi dichiarati.
Intanto l’Agenzia, in attesa di una normativa sull’introduzione del redditometro ha messo a disposizione dei contribuenti un software chiamato Redditest (compatibile con Windows da XP a 8, con Mac OSX dalla versione 10.5 in su e con Linux nelle distribuzioni Ubuntu, Fedora e Red-hat 9) per verificare se, in base a quanto si spende e a quanto si dichiara, può scattare un controllo o meno.