Governo - Draghi al Colle |
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Scritto da Giovanni Di Cecca |
Mercoledì 03 Febbraio 2021 11:15 |
Dopo il netto dissenzo del Presidente Mattarella di ieri sera in un duro discorso sull'idea di andare ad Elezioni Immediate, che nella visione più ottimistica al netto della crisi pandemica, sono necessari almeno 3 mesi per insediare il nuovo Governo uscito dalle urne, nel momento più critico della storia repubblicana, il Presidente cala la carta dell'ex Presidente della BCE Mario Draghi, nome che già circolava da giorni e che fu ipotizzato anche all'inizio della legislatura.
Al netto dell'altissimo profilo istituzionale del Prof. Mario Draghi (è ordinario di Economia e Politica Monetaria alla "La Sapienza" di Roma), il vero problema è il "vietnam" che si troverà davanti sia alal Camera (dove potrebbe trovare una maggioranza trasversale), ma dove non avrebbe gli stessi numeri al Senato. Se le Borse hanno esultato al nome (il famigerato indice Spread BTP/BUND è sceso intorno quota 100) già il M5S hanno dato il "niet" al nome e di conseguenza voterebbero in Parlamento contro. Lo stesso potrebbe fare anche la Lega, notoriamente antieuropeista e più sovranista, forse seguito da Fratelli d'Italia sulla stessa linea. Segue che la maggioranza in Parlamento sarebbe quasi una copia, a livello numerico, del Conte Bis dove alla Camera come detto avrebbe una maggioranza trasversale e al Senato sommando i voti di PD+FI+LEU+IV (Renzi dovrebbe accettare)+Senatori a vita+Gruppo misto e qualche dissidente di M5S (il collega Emilio Carelli eletto nelle file del M5S ha dichiarato ieri che nel partito ci sono degli incompetenti in posti chiave, per cui se ne usciva, forse portando con degli altri delusi) potrebbe avere una maggioranza, risicata. Va anche detto che sempre il nome dell'ex N° 1 della BCE era stato più volte considerato alla successione di Sergio Mattarella al Colle. Certo che nel caso del Recovery Fund (209 MLD di €uro di cui 80MLD a fondo perduto) ed dell'eventuale MES Sanitario (circa 35MLD per intervenire sul sistema sanitario da restituire a tassi molto bassi prossimi allo 0), un Premier che conosce bene l'Europa è una garanzia che si possa fare Debito Buono e non Debito Cattivo. |