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Scritto da Giovanni Di Cecca  
Venerdì 28 Gennaio 2022 12:38

Dopo la prima votazoine che era abbastanza scontato si trattasse di una fumata nera, ne sono susseguite altre 3, dove ovviamente si sono contrapposti veti incrociati.

Se il nome di Mario Draghi, forse, è ancora al top della lista, almeno formalmente, è chiaro ed evidente che il problema è a sinistra, che non riesce a ricompattare le truppe dei grandi elettori.


Il vulnus di tutto è lo spettro delle elezioni anticipate e del collasso del Governo, pochi istanti dopo l'elezione del nuovo Presidente.

Non perché si perda un'azione di  Governo, ma perché le "bocche da sfamare" alla fine della corsa sono troppe, e, per effetto della nuova legge che prevede la riduzione di 1/3 dei parlamentari, molti attuali deputati e senatori non solo resterebbero fuori il palazzo del potere, ma non avendo concluso la legislatura, anche senza vitalizi.

Molto probabilmente, anche per questa ragione, il  nome di Sergio Mattarella, attuale Presidente uscente, è stato da più parti invocato.

Di fatto, oltre ad essere un garante interno della prosecuzione di questo Governo, e la conseguente morte naturale a fine legislatura, continuerebbe ad essere anche il garante esterno col Presidente Draghi, per l'attuazione delle riforme previste dal PNRR (Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza), ed in questa situazione di forte tensione USA-Russia sull'Ucraina (che col Covid-19 sono i due "spiacevoli invitati" al rito del Quirinale), garantirebbe la naturale vocazione italica all'atlantismo della NATO.

E' vero anche che il rito del Quirinale, 10 votazioni su 12 hanno sempre visto tempi lunghissimi, e presidenti nati e morti nel giro di pochi minuti negli accordi.

Se si eccettua Francesco Cossiga (1986) e Carlo Azeglio Ciampi (1999) gli unici eletti a larga maggioranza al primo voto, si cade ai 23 scrutinii di Giovanni Leone (1971) e 21 di Sandro Pertini (1978).

Per me rimane ancora in piedi la possibile lista di nomi proposta il 24 gennaio dopo la prima votazione, con l'unica variabile di un Mattarella Bis, eletto a larga maggioranza, con mandato a termine al traghettamento alle elezioni ed insediamento del nuovo parlamento (circa 2 anni di extra time)

Il motivo alla base, oltre a mantenere l'attuale assetto di Governo, servirebbe per eleggere un nuovo Presidente, espressione del nuovo tipo di Parlamento con 1/3 di eletti in meno.

Comunque da oggi, come per il Conclave, si faranno 2 votazioni al giorno per abbreviare i tempi

 

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