Un disastro!!!
In estrema sintesi è il responso di questo Parlamento, dei leader, delle rose di nomi che hanno avuto veti incrociati.
In buona sostanza, come avevo detto ieri, c'è una larga maggioranza di futuri non rieletti che ha messo veti incrociati alla fine della legislatura, votando il Presidente uscente, nell'ottica di giungere all'agognato vitalizio.
Non vedo altra soluzione.
Infatti le problematiche sono molto più a sinistra, dove il Segretario Enrico Letta ha mantenuto un silenzio assordante su nomi condivisibili per giungere alla sintesi di un Presidente condiviso.
Si è preferito non cambiare nulla per evitare le elezioni immediate e far scorrere la legislatura fino alla fine.
Il caso del Presidente del Senato Elisabetta Casellati è emblematico.
L'idea era di arrivare ad almeno 410 o 420 voti, per ritentare poi alla sesta votazione. Ma l’asticella si è fermata molto al di sotto, a quota 382, ovvero sono mancati 30-40 voti che di fatto hanno bruciato il candidato del Centro Destra.
I franchi tiratori erano, necessariamente di Centro Destra.
Il nome del Presidente Mattarella era già stato quotato nel corso delle ultime votazioni, fino a raggiungere i 387 voti, stamane alla 7a votazione
In questo momento, dopo la richiesta del Premier Draghi, i capigruppo delle varie forze politiche e delle Regioni sono andate al Quirinale per chiedere al Presidente di poterlo rieleggere.
A ben vedere le stesse problematiche del Napolitano Bis.
Ora cosa farà?
Il mandato presidenziale vale 7 anni a prescindere.
Ora 2 gli scenari:
1 - Una presidenza a termine, che traghetti a nuove elezioni ed insediamento del nuovo parlamento
2 - Settennato completo.
Va comunque considerato che Mattarella a luglio compirà 81 anni, e finirebbe il mandato a 88, una venerabile età.
Secondo me, l'ipotesi numero 1 consentirebbe, come detto ieri, di poter far eleggere il nuovo Presidente con un Parlamento nuovo, adeguato alle nuove regole di 1/3 in meno di deputati.
Certo, a livello costituzionale, sarebbe opportuno introdurre la ineleggibilità ad un secondo mandato, così, almeno, le forze politiche avrebbero idea di scegliere il Presidente senza ricorrere a facili scorciatoie