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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Susy Mazzacane  
Domenica 20 Novembre 2022 11:26

Cari lettori,

in questo articolo vi parlo della 3^ ed ultima parte della medicina Ayurveda che si riallaccia ai due articoli precedenti pubblicati a giugno e a luglio 2022.

Per chi vuole curarsi con la medicina Ayurveda, deve rivolgersi ad un terapeuta. Oggi molti medici e ospedali hanno una lista di terapeuti riconosciuti per un’ampia serie di terapie complementari; inoltre in molti paesi sono presenti associazioni professionali a cui rivolgersi per un consulto e per essere seguiti in questo percorso medico alternativo.


E’ bene sapere che se si stanno seguendo delle cure, o se si soffre di malattie acute o croniche, è consigliabile consultare il proprio medico prima di iniziare una terapia ayurvedica.

COME SI SVOLGE LA PRIMA SEDUTA

La prima seduta, ha una durata di un’ora circa che viene incentrata sulla diagnosi data dalla valutazione del paziente.

I medici ayurvedici usano varie tecniche diagnostiche, ma molti di loro optano per una visita approfondita del soggetto, non si occuperanno solo dello stato di salute momentaneo o dell’aspetto esteriore, ma rivolgeranno al paziente domande mirate circa lo stile di vita, sui rapporti sociali, sulla storia familiare, sull’anamnesi, e talvolta anche sugli influssi astrali.

LA DIAGNOSI

La diagnosi viene fatta su punti che considerano fondamentali e viene fatta sulla base di domande, osservazione e palpazione.

I punti fondamentali possono essere solo tre oppure otto e sono i seguenti:

lettura del polso (nadi) – della lingua (jihva) – della voce (sabda) – della pelle (sparsa) – degli occhi (drika) – dell’aspetto generale (akriti) – dell’urina (murra) e delle feci (purisha).

Come nella medicina tradizionale cinese, nell’ayurveda la lettura del polso è quella che considerano più importante, vengono controllati tre punti superficiali e tre in profondità per ogni polso.

La lettura del polso rivela lo stato di particolari organi del corpo, l’energia della forza vitale o prana, e la condizione dei canali attraverso cui questa scorre.

Alla fine della prima seduta, il terapeuta sarà in grado di diagnosticare e stabilire eventuali disturbi o malattie.

Le sedute successive saranno dedicate a una spiegazione della natura, della causa e della prognosi della malattia, e alla messa a punto di una cura appropriata.

CURA

Il terapeuta fornirà consigli riguardo l’alimentazione e sullo stile di vita che deve condurre.

Al paziente spesso viene consigliato un ciclo di purificazione per eliminare le tossine del corpo e rinvigorire il meccanismo di eliminazione dei rifiuti. Vengono anche prescritte preparazioni a base di erbe.

All’ayurveda inoltre si accompagnano diverse tecniche terapeutiche, che vanno dal massaggio, aromaterapia, esercizio fisico, esercizi sulla respirazione, yoga e meditazione.

E’ bene ricordare che la medicina ayurveda è un sistema olistico che unisce cura della persona e del corpo, aspetti spirituali e fisici e può essere considerata una disciplina olistica completa.

TERAPIA AYURVEDICA

Le terapie nella medicina ayurvedica sono diverse, spaziano da cure che ristabiliscono l’equilibrio dell’individuo nella sua globalità a cure più specifiche per disturbi particolari, inizia con la PURIFICAZIONE- L’ALIMENTAZIONE- RIMEDI A BASE DI ERBE – MASSAGGIO E AROMATERAPIA – MEDITAZIONE YOGA E RESPIRAZIONE.

La purificazione (shodana):

si attua per purificare l’organismo dalle tossine e si articola in due fasi “Purwakarma” e “Panchakarma”.

• Purwakarma è un trattamento preparatorio che precede la vera e propria disintossicazione. Consiste in massaggi con oli ed erbe e sudorazione indotta tramite saune.

• Panchakarma prevede uno o tutti i 5 trattamenti purgativi: clisteri a base di erbe o oli, lassativi a base di erbe, emesi, gocce nasali, salasso (raro).

Alimentazione:

che viene considerata importante per la buona salute, la dieta dovrebbe considerare tre elementi: costituzione del soggetto, stagione, eventuali squilibri nei dosha che sono le tre sostanze vitali presenti nell'apparato psico-somatico di ogni persona.

Tutti i cibi sono classificati in base al sapore.

Esistono sei sapori: dolce, salato, acido, amaro, astringente e pungente e ogni pasto dovrebbe contenere piccole quantità di tutti questi sapori.

Gli alimenti inoltre sono classificati secondo la loro qualità, per esempio gli alimenti leggeri sono la verdura, frutta, noci e nocciole, latticini, grano, riso e miele e favoriscono l’equilibrio e l’armonia e dovrebbero predominare nella dieta.

Gli alimenti pesanti, che includono cibo conservati, dolciumi, alimenti scadenti ad alto contenuto calorico, alcolici e carne, favoriscono l’egoismo e la pigrizia e dovrebbero essere consumati di rado.

Il cibo dovrebbe essere sempre fresco e poco cotto, condito con olio e spezie appropriate per favorirne la digestione.

Il pasto più pesante dovrebbe essere consumato a mezzogiorno, la cena- leggera - si dovrebbe consumare presto ed è bene ricordare di non ingerire altro cibo finché il pasto precedente non è stato digerito.

Rimedi a base di erbe:

La medicina ayurveda ha una farmacopea naturale molto vasta, che comprende oltre 8000 preparati a base di erbe provati e testati. In occidente ne sono presenti solo un migliaio.

Massaggio e aromaterapia:

Vi sono diverse forme di massaggio terapeutico e in tutte l’olio gioca un ruolo importante e, a seconda del tipo di dosha prevalente, vengono consigliati gli oli da utilizzare:

• per soggetti vata si utilizza l’olio di sesamo, mandorla, oliva, germe di grano e ricino

• per i soggetti pitta si utilizzano oli come la noce di cocco, sandalo, mandorla, e girasole

• per i soggetti kapha l’olio di sesamo, senape e mais.

Allo stesso modo si utilizza l’aromaterapia con gli oli appropriati.

Meditazione e yoga:

Le posture yoga (asana), gli esercizi di respirazione (pranayama) e la meditazione sono parte integrante della medicina ayurvedica.

PRECAUZIONI

Se ci si affida a un medico qualificato, l’ayurveda è un metodo del tutto sicuro. Tuttavia è opportuno seguire alcune precauzioni.

• I Panchakarma non si dovrebbe applicare agli anziani, ai giovanissimi, alle donne in gravidanza o a coloro che sono debilitati.

• Non sospendere mai una cura convenzionale per curarsi con la fitoterapia. In caso di dubbi, consultare sia il medico ayurvedico e sia il medico di famiglia.

L’ayurveda è un sistema terapeutico globale, oltre che un modo di vivere, in quest’ottica fornisce le terapie per tutte le malattie perché si preoccupa sia del mantenimento di una buona salute globale sia della cura di disturbi specifici.

Cari lettori,

vi aspetto con il prossimo appuntamento periodico con un articolo che tratterà della “Cristalloterapia”

a presto!

 

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