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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Claudio Niola  
Mercoledì 29 Ottobre 2014 11:43

Decine di vasi in argilla cruda, pronti per essere infornati nella fornace della bottega di un vasaio e bloccati dalla furia dell’eruzione del Vesuvio, sono stati scoperti nell’area archeologica di Pompei.

Il ritrovamento rappresenta un’istantanea di quella fatale eruzione del 79 d.C. che interruppe bruscamente la vita del pompeiano intenti alle più svariate attività quotidiane.


La scoperta, la prima nel suo genere nella città sepolta del napoletano, è avvenuta nel corso delle recenti indagini di studio condotte dalla Sovrintendenza con la collaborazione del Centre Jean Bérard e dell’Ecolé Francois de Rome e dedicate all’artigianato e all’economia a Pompei.

Un vasto programma di ricerca avviato ormai da dieci anni e che, negli ultimi tempi, ha interessato un’area nei pressi della necropoli Porta Ercolano, immediatamente fuori le mura della città, con studi specifici dedicati “all’Organizzazione, gestione e trasformazione di una zona suburbana: tra spazio funerario e spazio commerciale”.

Gli obiettivi di questa ricerca sono diretti a documentare l’attività artigianale dei ceramisti dell’epoca.

Lo studio di una fornace già esplorata nel 1838, permette di approfondire la tipologia della produzione, la data di inizio dell’attività oltre a identificare gli spazi di lavoro della bottega, come tornio del vasaio e bacini di decantazione.

 

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