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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Redazione  
Lunedì 13 Gennaio 2020 00:24

Scrittore, polemista, commentatore, firma dei più importanti quotidiani italiani, dalla Stampa, dove ottenne il suo primo contratto giornalistico, nel 1961, al Giorno, dal Corriere della Sera a Repubblica (di cui è stato vicedirettore) al Messaggero, dall'Espresso a Epoca a Panorama, Giampaolo Pansa, morto a Roma all'età di 84 anni, ha raccontato con acume la società e la politica italiana, mettendo alla berlina i vizi della classe dirigente e soprattutto proponendo un punto di vista controcorrente, sempre in grado di stimolare il dibattito e la riflessione.


Nativo di Casale Monferrato, dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato con 110/110 e lode in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Torino con una tesi intitolata Guerra partigiana tra Genova e il Po (relatore Guido Quazza). Il lavoro gli procurò il «premio Einaudi» (la tesi fu poi pubblicata da Laterza nel 1967). Durante gli anni universitari, Pansa fu anche allievo di Alessandro Galante Garrone, professore ordinario di Storia Moderna e Contemporanea, il quale lo indirizzò per primo verso gli studi storici sulla Seconda guerra mondiale e sulla Resistenza italiana.

Dal matrimonio con Lidia, nel 1962 ha avuto un figlio, Alessandro, ex amministratore delegato di Finmeccanica, morto l'11 novembre 2017, all'età di 55 anni Adele Grisendi, scrittrice, è stata sua compagna.

Carriera giornalistica

Nel 1961 entrò nel quotidiano torinese La Stampa. L'elenco delle sue collaborazioni è il seguente:

con quotidiani

  • 1961[3]-1964: La Stampa (direttore Giulio De Benedetti). Uno dei suoi servizi più noti del periodo fu sul disastro del Vajont;
  • 1964-1968: Il Giorno (direttore Italo Pietra), si occupò delle cronache dalla Lombardia;
  • 1969-1972: La Stampa, inviato da Milano (direttore Alberto Ronchey). Scrisse per il quotidiano torinese sulla strage di piazza Fontana;
  • 1972-1973: Il Messaggero di Roma come redattore capo (direttore Alessandro Perrone);
  • 1º luglio 1973 - ottobre 1977: inviato speciale per il Corriere della Sera (direttore Piero Ottone). Durante il periodo al Corriere Pansa scrisse con Gaetano Scardocchia l'inchiesta che contribuì a svelare lo scandalo Lockheed;
  • novembre 1977-1991: La Repubblica, inviato speciale (direttore Eugenio Scalfari). Nell'ottobre 1978 assunse la vicedirezione. Riprese a scrivere per il quotidiano romano nel 2000 come editorialista;

con settimanali

  • 1983-1984: crea la rubrica «Quaderno italiano» su Epoca (direttore Sandro Mayer);
  • 1984-1987: crea la rubrica «Chi sale e chi scende» su L'Espresso (direttore Giovanni Valentini);
  • 1987-1990: crea la rubrica «Bestiario» su Panorama, (editore Mondadori, direttore Claudio Rinaldi, Pansa fu condirettore);
  • 1991- settembre 2008: il «Bestiario» prosegue su L'Espresso (direttore Giulio Anselmi, poi Daniela Hamaui).

Nella carriera di Pansa hanno avuto un ruolo preponderante i giornali del Gruppo L'Espresso (la Repubblica e L'Espresso), coi quali Pansa ha collaborato ininterrottamente dal 1977 al 2008. Negli anni della sua collaborazione alla Repubblica, Pansa fu tra i rappresentanti della linea editoriale vicina alla sinistra di opposizione, senza risparmiare critiche anche al Partito Comunista Italiano.

Sono note inoltre alcune sarcastiche definizioni che Pansa ha dedicato a politici italiani: "Parolaio rosso" per Fausto Bertinotti, "Dalemoni" allusiva al cosiddetto "inciucio" tra Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi ai tempi della Bicamerale. Pansa non fu tenero neanche con i colleghi giornalisti: nel 1980 scrisse su La Repubblica un articolo titolato «Il giornalista dimezzato», nel quale stigmatizzava il comportamento, da lui giudicato ipocrita, dei colleghi che, a suo dire, "cedeva[no] metà della propria professionalità al partito, all'ideologia che gli era cara e che voleva[no] comunque servire anche facendo il [proprio] mestiere".

2008-2019

Il 30 settembre 2008, trovandosi in contrasto con la linea editoriale, lasciò il Gruppo Editoriale L'Espresso. Da allora ha scritto sui seguenti giornali:

  • ottobre 2008 - dicembre 2010: Il Riformista (direttore: Antonio Polito);
  • settembre 2009 - luglio 2016[8]: Libero, dove nel gennaio 2011 ha portato il «Bestiario» (direttore: Maurizio Belpietro (2009-2016), Vittorio Feltri (2016-in carica);
  • settembre 2016 - giugno 2018: La Verità (quotidiano fondato e diretto da Belpietro);
  • novembre 2018 - agosto 2019: Panorama (settimanale diretto da Maurizio Belpietro);[9]
  • agosto 2019 - gennaio 2020: The Post Internazionale (quotidiano online fondato e diretto da Giulio Gambino);[10]
  • settembre 2019 - gennaio 2020: Corriere della Sera (direttore: Luciano Fontana).[11]

Romanzi e saggi storici

La sua attività ha avuto come principale interesse la Resistenza italiana, già oggetto della sua tesi di laurea (pubblicata da Laterza nel 1967 con il titolo Guerra partigiana tra Genova e il Po).

Nel 2001 Pansa pubblica Le notti dei fuochi, sulla guerra civile italiana combattuta tra il 1919 e il 1922, conclusa con la presa del potere da parte del fascismo. Nel 2002 esce I figli dell'Aquila, racconto della storia di un soldato volontario dell'esercito della Repubblica sociale italiana. Comincia poi il ciclo «dei vinti», cioè una serie libri sulle violenze compiute da partigiani nei confronti di fascisti durante e dopo la seconda guerra mondiale: Il sangue dei vinti (vincitore del Premio Cimitile 2005), Sconosciuto 1945, La Grande Bugia e I vinti non dimenticano (2010).

Pansa recupera fonti come Giorgio Pisanò e Antonio Serena e racconta molte storie personali di cosiddetti "vinti" con metodo già descritto da Nicola Gallerano e in una forma che è stata definita un misto fra romanzo storico, feuilleton e pamphlet per il gruppo delle sue sei opere principali sulla resistenza.

Nel 2011 pubblica Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri, in cui ritrae l'Italia degli umili tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX attraverso la storia dei propri nonni e genitori.

Le polemiche

In particolare per Il sangue dei vinti, Pansa è stato oggetto di critiche in quanto avrebbe "infangato" la Resistenza utilizzando, a detta dei detrattori, quasi esclusivamente fonti revisioniste di parte fascista accuse che Pansa ha sempre respinto con decisione, sostenendo di aver utilizzato fonti di diverso colore politico e di aver spesso descritto i crimini che certi esponenti fascisti avevano commesso ai danni dei partigiani prima di essere a loro volta uccisi.

Durante la presentazione dei suoi libri in alcune occasioni Pansa è stato oggetto di contestazione da parte di centri sociali di estrema sinistra, nonché da storici, che accusano l'autore di revisionismo.

In un caso ci sono stati tafferugli tra gruppi di sinistra e di destra, entrambi presenti all'evento. Tali episodi sono stati condannati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal presidente del Senato Franco Marini.

Vi è stato anche chi, come Galli della Loggia, ha giudicato positivamente il lavoro di Pansa, chiedendosi però come mai l'Italia si permetta di far luce sui crimini ignorati della sua storia solo quando sono gli intellettuali di sinistra a renderli noti al grande pubblico.

Anche lo storico Sergio Luzzatto, dopo una iniziale perplessità su Il sangue dei vinti, che comportò da parte sua anche dure prese di posizione, dichiarò in seguito che nelle sue opere «nulla si inventa» e c'è «rispetto per la storia».

Il libro successivo, La Grande Bugia, è dedicato proprio alle reazioni suscitate da Il sangue dei vinti. Anche quest'opera è stata oggetto di critiche.

I gendarmi della memoria ha chiuso il trittico aperto da Il sangue dei vinti: è un atto di accusa contro quanti, a suo avviso, non accettano alcuna forma di ripensamento o di autocritica su quel periodo.

Opere

  • Viva l'Italia libera. Storia e documenti del primo Comitato militare del C.L.N. regionale piemontese, Torino, Istituto per la storia della Resistenza in Piemonte, 1964.
  • La Resistenza nel saluzzese, con Mario Giovana, Giorgio Bocca, Piero Caleffi, Saluzzo, R.P.C., 1964.
  • La Resistenza in Piemonte. Guida bibliografica 1943-1963, Torino, Giappichelli, 1965.
  • Guerra partigiana tra Genova e il Po. La Resistenza in provincia di Alessandria, Bari, Laterza, 1967.
  • L'esercito di Salò nei rapporti riservati della Guardia nazionale repubblicana, 1943-44, Milano, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione, 1969.
  • L'esercito di Salò, Milano, A. Mondadori, 1970.
  • Borghese mi ha detto, Milano, Palazzi, 1971.
  • Bisaglia: una carriera democristiana, Milano, SugarCo, 1975.
  • Cronache con rabbia, Torino, SEI, 1975.
  • Trent'anni dopo, con Vittorio Gorresio e Lietta Tornabuoni, Milano, Bompiani, 1976.
  • Comprati e venduti. I giornali e il potere negli anni '70, Milano, Bompiani, 1977, Premio Nazionale Rhegium Julii per la Saggistica.
  • La guerra lampo di Cefis, Bologna, Il Mulino, 1977.
  • Storie italiane di violenza e terrorismo, Roma-Bari, Laterza, 1980.
  • Ottobre addio. Viaggio fra i comunisti italiani, Milano, A. Mondadori, 1982.
  • Trent'anni di scandali, Milano, Editoriale L'espresso, 1985.
  • Carte false, Milano, Rizzoli, 1986. ISBN 88-17-53597-4; Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 1988. ISBN 88-17-11501-0.
  • I soldi in testa, Milano, Imago, 1986.
  • Lo sfascio, Milano, Sperling & Kupfer, 1987. ISBN 88-200-0710-X.
  • Questi anni alla Fiat. Intervista a Cesare Romiti a cura di Giampaolo Pansa, Rizzoli, 1988 - 2004. ISBN 88-17-00427-8.
  • Il malloppo, Milano, Rizzoli, 1989. ISBN 88-17-53605-9.
  • L'intrigo, Milano, Sperling & Kupfer, 1990. ISBN 88-200-1135-2.
  • Il gladio e l'alloro. L'esercito di Salò, Milano, A. Mondadori, 1991. ISBN 88-04-34581-0.
  • Il regime, Milano, Sperling & Kupfer, 1991. ISBN 88-200-1224-3.
  • I bugiardi, Milano, Sperling & Kupfer, 1992. ISBN 88-200-1453-X.
  • L'utopia armata. Come è nato il terrorismo in Italia, Milano, A. Mondadori, 1992. ISBN 88-04-36514-5.
  • L'anno dei barbari, Milano, Sperling & Kupfer, 1993. ISBN 88-200-1690-7.
  • Ma l'amore no, Milano, Sperling & Kupfer, 1994. ISBN 88-200-1886-1.
  • Siamo stati così felici, Milano, Sperling & Kupfer, 1995. ISBN 88-200-2072-6.
  • I nostri giorni proibiti, Milano, Sperling & Kupfer, 1996. ISBN 88-200-2289-3.
  • La bambina dalle mani sporche, Milano, Sperling & Kupfer, 1997.
  • Ti condurrò fuori dalla notte, Milano, Sperling & Kupfer, 1998. ISBN 88-200-2745-3.
  • Il bambino che guardava le donne, Milano, Sperling & Kupfer, 1999. ISBN 88-200-2912-X.
  • Romanzo di un ingenuo, Milano, Sperling & Kupfer, 2000. ISBN 88-200-3059-4.
  • Le notti dei fuochi, Milano, Sperling & Kupfer, 2001. ISBN 88-200-3223-6.
  • Bestiario d'Italia. 1994-2004, Milano, Sperling & Kupfer, 2004. ISBN 88-200-3662-2.
  • Notte a Is Arenas, Sassari, La nuova Sardegna, 2004.
  • Prigionieri del silenzio, Milano, Sperling & Kupfer, 2004. ISBN 88-200-3733-5.
  • I tre inverni della paura, Milano, Rizzoli, 2008. ISBN 978-88-170-2318-4.
  • Il revisionista, Milano, Rizzoli, 2009. ISBN 978-88-170-3040-3.
  • I cari estinti. Faccia a faccia con quarant'anni di politica italiana, Milano, Rizzoli, 2010. ISBN 978-88-170-3945-1.
  • Carta straccia. Il potere inutile dei giornalisti italiani, Milano, Rizzoli, 2011. ISBN 978-88-170-4927-6.
  • Poco o niente. Eravamo poveri, torneremo poveri, Milano, Rizzoli, 2011. ISBN 978-88-17-05210-8.
  • Tipi sinistri. I gironi infernali della casta rossa, Milano, Rizzoli, 2012. ISBN 978-88-17-05695-3.
  • La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti, Milano, Rizzoli, 2012. ISBN 978-88-17-06080-6.
  • La Repubblica di Barbapapà. Storia irriverente di un potere invisibile, Milano, Rizzoli, 2013. ISBN 978-88-17-06446-0.
  • Sangue, sesso, soldi. Una controstoria d'Italia dal 1946 a oggi, Milano, Rizzoli, 2013. ISBN 978-88-17-06874-1.
  • Bella ciao. Controstoria della Resistenza, Milano, Rizzoli, 2014. ISBN 978-88-17-07260-1.
  • Eia Eia Alalà. Controstoria del fascismo, Milano, Rizzoli, 2014. ISBN 978-88-17-07726-2.
  • La destra siamo noi. Controstoria da Scelba a Salvini, Milano, Rizzoli, 2015. ISBN 978-88-17-08050-7.
  • L'Italiaccia senza pace. Misteri, amori e delitti del dopoguerra, Milano, Rizzoli, 2015. ISBN 978-88-17-08290-7.
  • Il rompiscatole. L'Italia raccontata da un ragazzo del '35, Milano, Rizzoli, 2016. ISBN 978-88-17-08702-5.
  • Vecchi, folli e ribelli. Il piacere della vita nella terza età, Milano, Rizzoli, 2016, ISBN 978-88-17-09009-4.
  • L'Italia non c'è più. Come eravamo, come siamo, Milano, Rizzoli, 2017, ISBN 978-88-17-09368-2.
  • Il mio viaggio tra i vinti. Neri, bianchi e rossi, Milano, Rizzoli, 2017, ISBN 978-88-17-09573-0.
  • Uccidete il comandante bianco. Un mistero nella Resistenza, Milano, Rizzoli, 2018, ISBN 978-88-17-09817-5.
  • La repubblichina. Memorie di una ragazza fascista, Milano, Rizzoli, 2018, ISBN 978-88-17-10394-7.
  • Quel fascista di Pansa, Milano, Rizzoli, 2019, ISBN 978-88-17-10932-1.
  • Il dittatore. Matteo Salvini: ritratto irriverente di un seduttore autoritario, Milano, Rizzoli, 2019, ISBN 978-88-17-14132-1.

Il «ciclo dei vinti»

  • I figli dell'Aquila, Milano, Sperling & Kupfer, 2002. ISBN 88-200-3418-2.
  • Il sangue dei vinti, Milano, Sperling & Kupfer, 2003. ISBN 88-200-3566-9.
  • Sconosciuto 1945, Milano, Sperling & Kupfer, 2005. ISBN 88-200-3967-2.
  • La Grande Bugia, Milano, Sperling & Kupfer, 2006. ISBN 88-200-4169-3.
  • I gendarmi della memoria, Milano, Sperling & Kupfer, 2007. ISBN 978-88-200-4391-9.
  • I vinti non dimenticano. I crimini ignorati della nostra guerra civile, Milano, Rizzoli, 2010. ISBN 978-88-170-4115-7.
 

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