Al teatro Bolivar si è tenuta la prima di uno spettacolo impegnativo ambientato agli inizi del secolo appena dopo la tragedia delle due torri in America nelle mura del carcere di Guantanamo il campo di prigionia piu famosi al mondo.
Scritto da Antonio Mocciola e diretto da Giorgio Gori, la pièce affronta temi profondi ed ancora attuali, offrendo una narrazione provocatoria, un dialogo intenso tra Noemi Gherrero, Giuliano Del Gaudio e Ilias Christoforidis.
Il titolo è una citazione ironica di un passo del Vangelo attribuito ai farisei (“Maestro, perché non sgridate i vostri discepoli?” “Se loro taceranno, grideranno le pietre”).
Siamo a Guantanamo, il famigerato carcere cubano aperto dagli americani dopo l’11 settembre, quando l'America dopo la tragedia delle due torri decide di fare la guerra a Osama bin Laden.
Una donna-sergente, Jennifer (Noemi Gherrero) e due arabi sospettati di terrorismo si ritrovano in un estenuante interrogatorio, teso a verificare la colpevolezza dei due uomini.
Fadi (Ilias Christoforidis) è all’apparenza il più remissivo, l’altro, Nabil (Giuliano Del Gaudio) è un imam fondamentalista aggressivo e arroccato alle sue idee anti-americane.
Noemi fa la parte della soldato cattivo verso i due protagonisti che vengono sottoposti a torture fisiche e psicologiche per rendere realistico un contesto difficile quanto può essere un carcere di massima sicurezza.
Il colpo di scena, uno dei due islamici sottoposti interrogatori viene scoperto essere mandante ed esecutore di una delle tragedie delle torri e viene rinchiuso definitivamente, la soldatessa Jennifer ( Noemi) avendo visto atrocità fuori da ogni immaginabile decide di convertirsi e si innamora del suo detenuto, nell’ultima scena lei indossa il burqa, baciata ed abbracciata dal suo uomo che era inizialmente il detenuto.
Come ha raccontato l’autore, Antonio Mocciola ha cercato di porre di riproporre quanto più possibile le torture fisiche psicologiche a cui venivano sottoposti i detenuti nella loro nudità e nella loro privazione fisica e mentale.
E’ un testo che purtroppo è ancora valido, si racconta che il carcere è ancora aperto e sottopone i detenuti a privazioni fisiche e morali.
Abbiamo lavorato molto con il regista Giorgio Gori, mi racconta Jennifer ( Noemi) per trovare le sfumature di un personaggio così netto, Jennifer è una soldatessa americana, dura e indurita da un sistema spietato, ma è anche una donna sola, vulnerabile e facile alle dipendenze.
Questo contrasto è stato cruciale nella preparazione.
Tra i due uomini, invece, si instaura una complicità tenera e confidenziale, e quando Ismail, illudendosi di godere del segreto della confessione, di essere effettivamente tra gli attentatori delle torri gemelle, Nabil, non esita a tradirlo, per ottenere da Jennifer la liberazione.
Per far uscire e fare vincere il bene la soldatessa e il detenuto scoprono l'amore si innamorano e vanno a vivere probabilmente in Islam ma presto resta vittima del fondamentalismo dell’uomo, che le impone il burka.
Photogallery - Napoli - Al teatro Bolivar "Grideranno le pietre" - 25-01-2025
Photo by Andrea Carlino
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