Sala Giunta del comune di Napoli, si è tenuta la conferenza stampa di un evento che celebra uno dei simboli più identitari nella storia del sud e dell'identità italiana “nu bbellu ccafè”.
Saranno due giorni dedicati completamente ad un simbolo della cultura napoletana il caffè in tutte le sue sfaccettature, convegni, degustazioni, workshop ed eventi a scopo sociale con relativi assaggi per far conoscere un simbolo, un prodotto identitario che unisce culture diverse, quando si dice ci andiamo a prendere un caffè è una occasione per stare insieme.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il sindaco, Teresa Armato assessore al turismo e alle attività produttive, Flavio Sorrentino vicepresidente del consiglio comunale di Napoli, Renato Rocco, giornalista che ha fatto gli onori di casa presentando i vari relatori che hanno illustrato il programma nei dettagli, dal titolare del caffè Gambrinus Massimiliano Rosati, un esperto di caffè Mauro Illiano, un barista Francesco Costanzo, lo scrittore Maurizio de Giovanni che ha sottolineato quanto i benefici del caffè siano riconosciuti a livello mondiale, con un buon caffè si conversa e si costruisce qualcosa, è elemento di identità sostanziale, l'attrice Veronica Mazza e Gaetano Bonelli direttore dell'omonima collezione presso il museo di Napoli.
Due giorni di eventi che si terranno al Maschio Angioino il 7 e l'8 maggio 2024 con vari tavoli che parleranno della candidatura dell'espresso italiano a patrimonio Unesco con filo che unisce Napoli a Trieste per far sì che l'Italia sia idealmente una sola.
Ci saranno gare ed esibizioni tra baristi , degustazioni di vari tipi di caffè non esistendo soltanto l'Espresso ma si assaggeranno i caffè più performanti e alcune bevande di caffè diverse dall'espresso con l'uso di strumentazione poco conosciute.
Il caffè è anche un prodotto che dà valore all’amicizia e all’amore, il detto “un caffè sospeso” per coloro che non se lo possono permettere, come anche la tazzulella napoletana famosa nel mondo.
Sul palco nel cortile principale del Maschio Angioino ci sarà un salotto culturale dove assistere a interviste, iniziative, sociali presentazioni di libri, momenti d'arte e spettacolo con caffè offerto gratuitamente a tutti i visitatori e partecipare a piccoli corsi sui segreti del vero caffè napoletano.
La cultura del caffè napoletano ha origini francesi, la moka è stata inventata oltr’alpe per approdare alla reggia di Caserta dove si vedono e si conoscono i primi contatti in terra campana, il caffè non è una bevanda ma una vera e propria cultura, un rito tutto napoletano che ha tradizioni antiche, tradizioni di vita, ricordiamo il caffè sospeso che evoca ospitalità, solidarietà e convivialità in cui si ordina un caffè ma se ne pagano due e il barista offrirà il caffè già pagato ad un successivo cliente come gesto caritatevole con l'intenzione di condividere un piacere.
A Napoli si è istituita la giornata del caffè napoletano, sarà il 10 dicembre di ogni anno, iniziativa partita dai consiglieri comunali Flavio Sorrentino Fiorella saggese e Gennaro Demetrio Paipais che hanno raccolto la proposta lanciata da Michele Sergio e Massimiliano Rosati del Gran caffè Gambrinus.
Il caffè fu introdotto alla corte di Napoli per volontà della regina Maria Carolina sposa di re Ferdinando di Borbone, la martire della rivoluzione partenopea nel 1799 Eleonora Pimentel Fonseca lo volle come ultimo desiderio prima di essere condannata a morte, Gioacchino Rossini durante il soggiorno napoletano amava berlo con panna e cioccolato.
Il caffè napoletano viene cantato da grandi artisti come Pino Daniele e Fabrizio de André al cinema con Totò e Peppino e in ultimo a teatro lo celebra Edoardo de Filippo in una sua famosa piece.
Photogallery - Napoli - "Nu bbèllu ccafè", l'evento che lo celebra - 06-05-2024
Photo by Andrea Carlino
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