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La tregua di Natale del 1914


La tradizione del Natale
tra leggenda e storia

 

 

Scritto da Andrea Carlino  
Lunedì 16 Gennaio 2023 12:20

È stata presentata a Napoli “Degas il ritorno” una mostra che, dal 14 gennaio al 10 aprile, che rilegge la vita dell’autore impressionista alla luce del legame con la città napoletana.

Quanto è importante Napoli per l'artista Degas? a questa domanda risponde il curatore della mostra Vincenzo Sanfo “se si analizzano le opere rispetto agli altri impressionisti, le tematiche, il tipo di luminosità ad esempio credo che Napoli abbia fatto scoprire nuove sensazioni in maniera diversa rispetto a Parigi”.


“Le ballerine, ad esempio continua il curatore, se le osservate nascono in un viaggio a Napoli è vero che ha ritratto tanti personaggi importanti e gente comune ma certe tematiche nascono proprio durante la sua presenza in città che gli ha dato ispirazione particolare, amava la città come si evince dagli scritti e dai racconti delle serate vissute, lui raccontava di una luce straordinaria del calore della gente che lo aveva colpito in maniera particolare.

L'artista amava particolarmente napoli che gli regalò un buon vivere e una luce straordinaria e questa mostra vuole trasmettere il suo ritorno con una antologia di opere provenienti da collezione private e mai viste prima che celebrano il legame che l'artista ha con la città.

Anche il posto non è casuale il refettorio del complesso monumentale di San Domenico Maggiore a pochi passi da palazzo Pignatelli residenza del nonno paterno anche conosciuta come Palazzo Degas.

Le opere esposte circa duecento spaziano da disegno dipinti e sono divise in tre tematiche gli anni giovanili i temi distintivi e gli aspetti più mondani.

La prima tematica riferita agli anni giovanili di Degas ricostruisce le atmosfere della Napoli di fine 800 con immagini storiche e il ritratto del nonno che è il primo dipinto realizzato dall'autore impressionista.

La seconda sezione sono temi distintivi della sua arte, ballerine, prostitute, cavalli, caffè chantan con disegni, incisioni, sculture che sono fondamentali per capire l'arte del pittore impressionista.

La terza area riguarda aspetti più mondani, gli anni tormentati dalla cecità le frequentazioni con gli altri artisti, il curatore racconta del confronto che l’autore ebbe con un certo Filippo Palizzi conosciuto all'Accademia di belle Arti di Napoli in cui dissentiva per l'insegnamento accademico.

I visitatori hanno la possibilità di ammirare fino a 10 di aprile dipinti, disegni, litografie, sculture e 34 fotografie provenienti dalla biblioteca nazionale francese che evidenziano l'interesse per la macchina fotografica .

Conclude il curatore, la mostra vuole esplicitare il rapporto artistico con la città, in cui ha scoperto nuove fonti di ispirazione.

L'ultima area del percorso rappresenta probabilmente la parte più prestigiosa perché racchiude al suo interno il “Ritratto di Eugene Manet”, fratello del celebre Edouard, realizzato dall’artista e proveniente dalla Vente Degas, realizzata alla morte dell’artista, ci sono aspetti mondani anche tormentati della sua esistenza fino a quando fu colpito da cecità.

Per quanto mi riguarda avrei gradito migliore illuminazione a taglio sopra ai quadri, didascalie più grandi e montate più in alto, quelle presenti ne rendono difficilissima la lettura considerata anche la pessima illuminazione.

 

Photogallery - Napoli - ‘Degas, il ritorno’ fino al 10 aprile grandi opere in mostra a San Domenico Maggiore - 15-01-2023

Photo by Andrea Carlino


Andrea Carlino su Instagram


 

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